69 CHAMBERS - Machine

Massacre
I 69 Chambers sono un’altra dimostrazione che se vi è alla voce una donna salta il paradigma del “Voce femminile= simil lirico”. La band fa capolino con il “War on the inside” nel 2009 e fa seguire il “Torque” nel 2012 e si sono fatti notare sia al Hellfest in Francia che al Montreux Jazz fest in cui hanno aperto le danze per i Nightwish. Questo loro terzo album, uscito per Massacre records, potremmo provare a riassumerlo con quest’immagine: i Deftones che introducono una voce femminile ed incupiscono il loro sound. Ma sia chiaro non è così semplice o così immediato il meccanismo. Nina Vetterli-Treml, la cantante, ha la capacità di modulare la voce in modo tanto soave quanto grintoso e il tutto in linea con quanto le note stanno proponendo senza creare distonie oppure forzature. La struttura sonora della band è piuttosto cadenzata e ripercorre il grunge e l’alternative metal degli anni 90 in chiave moderna, come se questa band elvetica avesse un suo personalissimo metodo di gestione della composizione, perché “assomigliano a…” ma allo stesso tempo sono solo loro. Chitarre bene calibrate e massicce supportate da un basso corposo che incolla in modo indelebile la batteria minimale ma d’effetto. Nessuna imprecisione e nessuno sbaffo nella post produzione e nella gestione del prodotto in fase di studio recording. Tutto perfetto e preciso, veramente notevole. Assolutamente rapito da questi undici brani che danno il senso di cosa possano fare e di cosa vogliano fare, soprattutto, questo trio proveniente da Zurigo. Emozionalmente dire che i brani “F.Y.L”, “Loaded gun”, “Who I am” , “Little bird of death” e “Quantum wave” possono darvi il senso delle mie parole, ma va ammesso che tutte e undici le tracce avrebbero il loro senso e nel contempo la loro dimensione all’interno di una “top five” di questo Machine. Concludendo ottima release per Massacre records, Ottima prova degli Elvetici 69 Chambers, ve lo consiglio vivamente. 

Voto: 9/10 

A.S.