SHADOWKEEP - Shadowkeep

Pure Steel
I power metallers inglesi Shadowkeep, fondati nel 1999, escono ora con il loro quarto omonimo album. Sì, solo il quarto. Effettivamente, non è che siano stati granché attivi discograficamente in questi 19 anni. A parte ciò... cosa dire di questo bel dischetto? Che la band mostra di possedere ottime doti tecniche, che il disco è compositivamente abbastanza variegato e coinvolgente, che è caratterizzato da una produzione perlomeno ottima... cosa non va? Probabilmente, l'inattività compositiva un po' si paga. Quest'album potrebbe esser considerato un ottimo album se fosse uscito una decina di anni fa. Oggi gli standard qualitativi di una Heavy/Power Metal band si sono molto alzati. Nulla da dire riguardo l'affiatamento sonoro che gli Shadowkeep mostrano di possedere alla perfezione, per carità... ma troppo spesso in questo disco si ha l'impressione di già sentito. I riffs spesso e volentieri sono stereotipati, i passaggi strumentali ed i vari cambi di ritmo sono canonicamente negli stereotipi del Power Metal. Alla voce troviamo un veterano: James Rivera, molto famoso in passato come singer degli Helstar. Il suo timbro vocale particolare ha molti pregi... e, almeno in questa release, qualche difetto. Da una parte il nostro riesce ad essere potente e coinvolgente senza toccare registri super-alti alla Rob Halford. Dall'altra, saltuariamente ci prova, ma gli va male, visto che pare sforzare le sue corde vocali in maniera innaturale. Ciò nonostante, Rivera riesce a nobilitare almeno parzialmente il materiale che i nostri propongono nel disco in questione. Difatti, la sua presenza perlomeno vieta ai nostri di basare le lead vocals delle composizioni su quegli urletti acuti che sono ormai il manierismo del Power, e che molti ascoltatori smaliziati ormai da tempo dimostrano di non sopportare più. Intendiamoci, non è male come disco, e sicuramente è superiore a parecchi discherelli molto più manieristici e poveri di idee di cui sicuramente pullula il mercato discografico. Ma tanto per una eccessiva prolissità, quanto per la sensazione di già sentito che permane tanto nelle musiche quanto nei titoli dei brani (tra il fantasy e il mitologico, credo, come si evince da titoli quali "The Sword Of Damocles", "Minotaur", "Horse Of War"), "Shadowkeep" non può certo essere promosso con 10 e lode. Diciamo che è un buon prodotto Power Metal "di maniera" e che non sfigura eccesivamente a livello internazionale. Ma consiglio alla band di recuperare il tempo perduto e di lasciar da parte ogni manierismo, mettendosi a comporre e rodare i propri brani in modo da cercare (anche all'interno del solo genere Power Metal ormai è dimostrato che ciò si può fare) una propria, forte identità musicale che permetta loro di esser riconosciuti dappertutto. Auguri e buon lavoro. 

Voto: 6,5/10 

Alessio Secondini Morelli