RIOT V - Armor Of Light

Nuclear Blast
Ciò che ho detto per l'ultimo Crying Steel lo ribadisco anche per l'ultimo Riot (seppur per ovvie ragioni si facciano oggi chiamare, almeno ufficialmente, Riot V). Il Metallo Pesante più Puro ed Epico che ci sia, è l'unico genere musicale capace di rigenerarsi in continuazione e continuare a splendere, sempre vigoroso e luccicante come non mai. Anche se... tutti noi potremmo fermarci un istante e chiederci come possano continuare ad esistere i Riot senza il comandante Mark Reale, tristemente scomparso nel 2012. Non si sa... ma una cosa è dannatamente certa: pure se nella formazione attuale i membri più longevi sono rimasti il bassista Don Van Stern e il chitarrista Mike Flyntz (entrambi arrivati in formazione durante la seconda metà degli '80, il che è tutto un dire, essendo i mitici Riot in attività, seppur con una serie di stop'n'go, fin dal 1975), i nostri eroi, coadiuvati dal batterista Frank Gilchriest, dall'ex cantante dei Jack Starr's Burning Starr Todd Michael Hall e dal nuovo acquisto Nick Lee alla chitarra (colui che, insomma, ha raccolto la pesante eredità: il posto lasciato vacante da Reale), vogliono continuare a fare musica. La LORO musica. La musica che ha caratterizzato i Riot da sempre. Heavy Metal, questo è poco ma sicuro! L'importante però è farlo con convinzione, perizia tecnico-compositiva e soprattutto una produzione "svecchiatrice" ed attuale. Tutto questo su "Armor Of Light", mi spiace per voi detrattori, è presente in grandissima quantità. Eh sì. Il sedicesimo album della band, il secondo senza Reale ed il primo sotto la nuova denominazione, non è altro che il prosieguo del discorso Riot. Pur non possedendo la discografia completa della band, entrando quindi nell'ottica di chi li scopre ora o li ha seguiti con non particolare continuità, sono "piacevolmente" obbligato ad affermare che il disco di Heavy Metal che mi trovo davanti è un disco di ottima qualità, aggiornato agli standard del 2018. Gli stilemi ci sono tutti. C'é l'energia, l'ottimo songwriting, il bagaglio tecnico perfetto (tutti e 5 i musicisti sono GRANDI musicisti, si sente, ve lo assicuro!), la melodia, gli assoli gemelli funambolici, i riffs roboanti d'attacco delle songs... e tutte le variazioni dello spettro sonoro del più nobile Metallo Pesante. Materia prima nobilissima, plasmata per creare un disco che, fosse stato pubblicato nel 1980 sarebbe un top-album. Ma che anche in epoca contemporanea risuona tutt'altro che datato o obsoleto. Qui c'é poco da fare, se non consigliare l'acquisto del disco a tutti i metallari... ed anche ai non metallari, novizi o studiosi esterni del fenomeno, che vogliano comprendere cosa sia davvero l'Heavy Metal nel 2018 come nel 1988 (quando uscì "Thundersteel"). Un genere musicale che beneficia oggi dei migliori presets in studio di registrazione ma... che possiede una sua continuità rispetto ai primi, più "artigianali" anni di esistenza: il cuore, la visceralità, il feeling sanguigno ed epico particolare e fortemente emotivo che rimane per sempre e da sempre tipico solo di questo genere musicale qui. E che diversamente da quanto i detrattori pensavano dagli anni '90 in poi, non è morto (TIE'!!!). E non morirà, fino a che vi saranno i Riot (anche come Riot V) ed altre bands storiche ancora in attività... oltre a validissimi eredi come Airborn, Blackslash e Crystal Tears. Riposa in pace quindi Mark Reale, la tua eredità è in buone mani, dentro e fuori i Riot V. 

Voto: 9/10 

Alessio Secondini Morelli