MAJESTY OF SILENCE - Zu Dunkel Das Licht

Rockshots
Gli svizzeri Master Of Silence si sono formati nel 1996, anche se arrivano successivamente al debutto discografico tre anni più tardi, pubblicando l’ottimo Darkness Has No End. Quest’anno li vediamo tornare in pista con il loro quarto album: Zu Dunkel Fur Das Licht, lavoro che li riconsegna in ottima forma dopo ben dodici anni dal precedente Linchtstille, targato appunto 2006. Non si può dire certamente che siano una band prolifica, se calcoliamo il fatto che in diciannove anni hanno immesso sul mercato discografico appena quattro dischi. In compenso però, non si rimarrà delusi in alcun modo, perché questo lavoro rende giustizia a quelle che sono le ideologie musicali dei Majesty Of Silence. Qui parliamo di black metal contaminato da non troppa melodia fine a se stessa. I brani hanno un aura nera, a cominciare dalla furiosa e tagliente Der Untergang, dove in primo piano si staglia uno screaming acido e maligno, seguito da un interessante connubio tra chitarre e sezione ritmica. Nella successiva e se vogliamo ancora più incandescente Das Feuer, la band si avvicina parecchio ai vecchi Dark Funeral, andando a creare un altro ottimo esempio di puro black metal. La melodia si fa sentire invece nella quasi struggente, ma non per questo meno luciferina e brutale, in Unerwarteter Besuch. Durante l’ascolto di questo nuovo disco, si possono assaporare ancora una volta, le emozioni della nera fiamma rilasciata negli anni ’90, decade mai dimenticata per questo genere, per via delle numerose e storiche release che non stiamo qui a nominare ovviamente. Le influenze che si possono scorgere all’interno delle varie composizioni, spaziano dagli Endstille, Limbonic Art, con dei tratti estrapolati dai vari Emperor e primissimi Arcturus, questo tanto per citarne alcune. Le canzoni scivolano via in modo veloce, allucinante, lasciando qualche taglio lungo la schiena, per via della violenza psicologica alla quale si viene sottoposti durante l’agonizzante ascolto di perle nere, rispondenti ai titoli di: Weisse Welt, Endstille. Difficile trovare dei punti deboli su un album del genere, in cui ogni tanto lungo il cammino fa capolino una soave voce femminile, che smorza leggermente la furia cieca che spesso s'impadronisce delle menti dei Majesty Of Silence. Disco da non perdere assolutamente, perché pieno di puro black metal, come nella migliore tradizione del genere. 

Voto: 8,5/10

Sandro Lo Castro