DYING AWKWARD ANGEL - Absence of Light

Rockshots
Il death melodico ha dei canoni piuttosto precisi, chi spesso ha cercato di immettere elementi nuovi, si è poi evoluto fuori dal genere di partenza. Perché gli elementi cardine che derivano dal genere, sono elementi fissi, come lo sono per il thrash ed il metal classico; perché a differenza del corrispettivo americano, il death melodico di marca svedese, è meno irruento e iroso, e bilancia l’impatto violento con dosi melodiche ispirate al più puro heavy metal. Il secondo album di questo torinesi, dopo un esordio targato 2013, esce per la nostrana Rockshots Records nella branca Extreme Metal Music; prende spunto dal più incontaminato death metal melodico svedese. L’opener “Blood of your blood” inizia con rumori di un incidente, suoni di sirene, urla, un quadro tragico e si prende il via col più classico tempo sincopato della batteria e delle chitarre che ricalcano il guitarwork di scuola At The Gates. I tempi sono cadenzati, le chitarre sono potenti, come il growl del singer che viene aiutato da uno screaming acido; il brano ha cambi di tempo vari e la melodia è ben presente nel riffing come nel solos. “Isaiah 53.7” è un brano che inizia con un arpeggio melodico e dissonante, tempi cadenzati e una voce pulita narrante per poi accellerare in modo percussivo con chitarre in tremolo che portano ad un andatura più cadenzata in mid tempo con accelerazioni. La parte melodica innestata dai riff di chitarra che sembrano prendere dal metal classico, contrasta la marcia ritmica e il growl profondo del cantato; un brano pregno di atmosfera, potenza e si sente la personalità della band fare capolino. “Dolls” è puro death melodico svedese, basta sentire i riffing di chitarra sporchi e intrisi di melodica, ma in grado di graffiare; le ritmiche pesanti e non troppo veloci danno sostanza al brano. Un brano dotato di un certo groove, che viene poi sorretto da armonizzazioni di chitarra. “The dust devil” è sorretto da ritmiche percussive, un buon lavoro in sede ritmica che poi viene lanciata in accelerazione; il growl è profondo e iroso al punto giusto. Ci sono anche interventi in blast beats, con aggiunte melodiche nei riff di chitarra, soprattutto nelle armonie e nel solo. Un buon secondo album che fa vedere le capacità della band che non è solo un’esecutrice, ma sa mettere personalità e aggiunge aggressività e cattiveria alla formula. 

Voto: 7.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli