ASPHODELIA - Welcome Apocalypse

Mighty
Parlare o meglio scrivere di questo nuovo lavoro degli Asphodelia, band proveniente dalla bella Foggia, non è assolutamente una cosa semplice. E più avanti si potrà capire il perché di quello che è stato appena detto. La band è molto giovane, si è formata nel 2016 e dopo un valido Ep intitolato Vengeance, si presenta oggi con un ambizioso debut album dal titolo Welcome Apocalypse. Un inizio che farà parlare molto su questa interessante formazione di assoluto valore artistico. Il nome stesso della band richiama atmosfere fieramente mediterranee con delle reminiscenze greche. La musica invece è un concentrato di emozioni dalle tinte oscure e con dei robusti e granitici pilastri metal, dove spicca oltre alla prestazione dei musicisti, la grande ed evocativa voce della cantante, Samuela Fuiani. Quest’ultima si rivelerà la punta di diamante dell’intero lavoro, complice la personale e potente timbrica vocale, altamente evocativa, che può essere paragonata solamente a un’altra grande vocalist, Skin, artista a capo degli Skunk Anansie, che non ha bisogno di presentazioni. L’impatto che si ha nell’iniziale Welcome To Apocalypse è di quelli che rimangono scolpiti nella mente, dove la band mostra da subito il proprio valore, andando a confezionare un brano grandioso, piano di pathos dove spiccano le rocciose chitarre, guidate dalla splendida e possente voce di Sam. Da qui parte un viaggio intimo, oscuro, con un pizzico di malinconia di fondo, che ne risalta anche il fattore epico. Continuando con la seguente Cassandra, cullati da un inizio dolce e avvolgente, dove in seguito si stagliano le belle trame chitarristiche, un mid tempo riflessivo e introspettivo. E se in Alive assistiamo a un classico e magistrale brano gothic metal, tenuto sempre in alto dalla suadente voce femminile, nella quarta Blackout, gli Asphodelia sfoderano un tiro heavy da brividi, con dei richiami a quelle sinfonie dettate dalle migliori band del genere. Ritmi ancora pacati e molto suadenti, sensuali si avvertono in Dust, altro brano da incorniciare, dove fa la sua bella figura anche un arcigno growl maschile, a supporto dell’ugola della nostra Sam, che non ci stancheremo mai di elogiare, perché è una delle migliori e belle voci ascoltate da anni a questa parte, senza alcun dubbio. Questo disco conta su tredici brani per un'ora abbondante di durata, in cui le emozioni sono assicurate, ad ogni nota scaturita dagli strumenti di questa spettacolare realtà nostrana. Volutamente non abbiamo menzionato tutti i brani, per un semplice motivo: Vi rimandiamo all’ascolto obbligato di Welcome Apocalypse in tutto il suo oscuro splendore, album che segna l’ingresso della band in un importante cammino che siamo sicuri gli regalerà molte soddisfazioni su ogni fronte. 

Voto. 10/10

Sandro Lo Castro