AIRBORN - Lizard Secrets: Part One "Land Of The Living"

Fighter
Così. Sempre così si dovrebbe fare Power Metal qui nel nostro Bel Paese (ed anche al di fuori di esso). Come i torinesi Airborn comandano. Pensate che i nostri non sono certo mammolette: sono attivi sin dal 1995! Dei veri veterani, con ben quattro albums all'attivo, più il live del 2016, che festeggia il loro primo ventennale di attività. Ed ora... il quinto infuocato "Lizard Secrets: Part One - Land Of The Living", che come si evince dal titolo (e anche dalle note presenti sulla bio) rappresenta l'apertura di una trilogia che comprenderà, a quanto pare, anche i prossimi due albums. Bene. Dopo le note informative, passiamo alla sostanza musicale. Come dicevo in introduzione, i nostri fanno Power Metal "Così"! Come dev'esser sempre fatto. E se fosse uscito un album così nel 1988 anziché nel 2018, la scena Metal dell'italica penisola di sicuro sarebbe stata tenuta molto più in considerazione a livello internazionale rispetto a come all'epoca fu. Ma bando ai rimpianti: gli Airborne sono una Signora Power Metal band di oggi, che sforna un quinto album potente e molto ben composto/suonato/prodotto. All'insegna della grande esperienza maturata da ben 23 anni di attività musicale. Questo è Heavy/Power Metal nella sua forma più nobile, ben reso in ogni suo particolare. Ad esempio, la voce. Niente acuti simil-androgini di maniera. Il singer Alessio Perardi (anche chitarrista e tastierista) canta potente e versatile, senza latitare di buona espressività e personalità, pur non utilizzando un registro acutissimo (alcune salite di tono sono comunque centellinate qua e là, come "di maniera", ma senza risultar mai eccessive), e favorendo così la nascita dello "standard canoro Power Metal non eccessivo e non manieristico". I cori "incattiviti" alla Blind Guardian ce li possiamo godere fin dalla prima song "Who We Are" e appaiono molto importanti nell'economia sonora dei nostri. La musica? Power Metal "adulto". Vale a dire: come fare musica potente e assieme di qualità eccelsa, valida e variegata nei ritmi, nei riffs nonché nelle liriche (tra fantascienza e coscienza sociale, se ho ben capito), affidandosi ad una produzione che fa risaltare tutte le migliori potenzialità del quartetto. E poi... ritmiche chitarra/basso/batteria agili e versatili ma sempre potenti, riffs di chitarra eccellentemente rocciosi e d'impatto... tutto valorizzato da un gusto musicale eccelso e da un mixaggio perfetto. Brani terremotanti come "Brace For Impact" e "Wolf Child" si alternano a buoni arrangiamenti pianistico/tastieristici (come in "We Realize" e "My Country Is The World"), capaci di dare un valore aggiunto alla dimensione musicale dei nostri. Non da meno, le songs sono arricchite sempre da assoli di chitarra ai limiti dello shredding. Che dire, quindi, in finale? Un lavoro "settoriale" forse, ma superlativo. Che tra l'altro si presenta con una copertina bellissima. Un altro capolavoro di Puro Metallo del 2018, quindi. Ed orgogliosamente lo affermo, prodotto da una band della mia stessa nazione. Come ho detto anche riguardo i Crystal Tears, è QUESTO il modo di far evolvere il Metal senza snaturarlo. Sono contento che anche una band italiana abbia sfoderato e messo in mostra simili potenzialità. Non perdetevi questo disco Defenders! P.S.: la bella "Cosmic Rebels", gemma del passato discografico dei nostri (nonché ottima lirica fantascientifica) viene riproposta su "Lizard..." come bonus-track finale. Ottima scelta! 

Voto: 9/10 

Alessio Secondini Morelli