UNDER SIEGE - Under Siege

Autoprodotto
La band si forma a Roma nel 2015 ed ogni membro della band arriva da esperienze musicali passate diverse e svariate, ma la scelta artistica di questo progetto “cade” sul folk /death metal. I canoni del genere sono fin troppo rispettati, dando alla luce un album che sotto il punto di vista del genere e’ perfetto e inequivocabile, ma sotto un altro profilo è ai primi ascolti prettamente anonimo. Non me ne voglia la band, l’album e’ ben suonato e ben cantato, tanto che bisogna entrare più a fondo per capirlo nella sua interezza e globalità ed infine cambiare idea. E’ proprio quando cominciano a scarseggiare le provviste e le risorse all’interno del castello che i cortigiani pensano con nostalgia e rammarico a quando si stava meglio, ed è proprio qui che arrivano i nostri cinque under siege. Una cornamusa e dei possenti cori aprono il lavoro in questione. La produzione è discreta e tutto e’ definito “a dovere”. Buoni i cori in sottofondo a “Blar” e l’intermezzo con i suoni della battaglia. Segue warrior con la bella voce che in questo pezzo sostiene il tutto, time for revenge con un bell’assolo nel mezzo, la cadenzata “beyond, la piu’ furiosa “invaders”, la movimentata “sotto assedio”, la più personale one to us con altri bei cori e melodie, fino alla più serena “bright star” che termina l’assedio. Un lavoro che ha vari tasselli messi a puntino che ai primi ascolti non escono, ma dopo ripetuti ed attenti i punti deboli, difentano punti di forza dell’intera “fortezza. 

Voto: 6,5/10

Flavio Facchinetti