PINO SCOTTO - Eye For An Eye

Nadir
Tutti in religioso silenzio! Torna con un nuovo album l'indiscusso simbolo della scena Rock Underground Italiana, nonché della Pura e Vera scena Hard & Heavy del nostro paese. Vasco Rossiiii! EEEEEEEH! Ci eravate cascati, eh? Scherzetto! Eh no, ho detto Rock (e anche Hard & Heavy). Quello VERO! Sì, parlo proprio dell'inossidabile Pino Scotto. Noto negli anni '80 per i mitici Vanadium, e in seguito da solista e con i Fire Trails. E noto, ovviamente, per essere il personaggio televisivo italiano più "uncompromising" e rockettaramente "sboccato" (nel senso buono) che sia mai stato sdoganato su Rock TV. Certo, lui continua a mietere popolarità, e... a fare musica. Sì, che vi credevate, che era tutto chiacchiere? Ma andate affanculo! Ottima musica! Qui si parla di ottima musica Rock! Nei più recenti lavori il nostro Pino nazionale puntava spesso al cantato in lingua italiana. Cosa che di sicuro ha permesso a lui di farsi capire, nei suoi testi più impegnati nel sociale, dal pubblico meno "anglo-friendly". Ma dopo la raccolta antologica di due anni orsono, contenente anche due inediti entrambi in lingua inglese (tra i quali voglio citare "Don't Touch The Kids" meravigliosa ed impegnata contro la pedofilia), abbiamo finalmente la possibilità di ascoltare in anteprima il nuovo "Eye For An Eye", e constatiamo che il nostro è tornato al cantato in inglese, con risultati tutto sommato molto apprezzabili. La line-up che supporta il grande Pino qui in questo discone è, naturalmente, sempre la sua formazione ideale degli ultimi anni: il dirompente ed energico chitarrista Steve Angerthal (il disco è stato inciso tutto nel suo studio personale!), Dario Bucca al basso e Marco Di Salvia alla batteria. "Eye For An Eye" è poi stato mixato/masterizzato ai Nadir Studios di Tommy dei Sadist. E tutto questo è sicuramente garanzia di qualità. Lo si capisce fin dalle prime note dell'iniziale "One Against The Other".

11 tracce di grandissimo Hard & Heavy orientato tra i '70s e gli '80s del secolo scorso. 50 minuti di musica energica e roboante che si bevono così, tutti assieme, infuocati ed infernali quanto il Whisky di marca rigorosamente Jack Daniel's che Pino usa da sempre per calibrare la sua ruvida e verace voce da Rocker. Fa tanto piacere questo rispolverare ed attualizzare, da parte di Scotto, le più pure e veraci sonorità dell'Hard Rock più pesante ed infuocato che ci sia nella Storia della Musica. Segno che il nostro appartiene a quella solida tradizione musicale. E che vuol dimostrare quant'essa non sia mai, per nulla al mondo, da considerare sorpassata. Dischi come questo, se vengono creati ancora oggi, ti danno la possibilità di buttar via un po' di merda di quella che quotidianamente ti prendi se vivi in questo lurido paese (scusate se parlo come Pino, ma quanno ce vò ce vò). Poi, una personalità come quella di Pino, la differenza la fa sempre. Soprattutto se ha raggiunto la sua ragguardevole età sempre rimanendo, con le dovute proporzioni, al massimo della sua attività e del suo splendore vocale. Da parte mia, posso dire che la maggior parte delle tracce di questo disco pesano come macigni (a titolo di esempio, due potenziali classici come "Cage Of Mind" e "One Against The Other"), mentre una ballad come "Angel Of Mercy" e l'harmonica "bluesy" suonata dal bravo Fabio Treves sull'intro di "Crashing Tonight" come sulla traccia conclusiva "One Way Out", rendono il disco anche sufficientemente versatile nel simboleggiare un po' tutti gli stilemi del più nobile Hard & Heavy. L'unico brano che non mi convince è l'altra ballad "Wise Man Tale", forse non proprio perfettamente riuscita per vari fattori, ma è un'opinione personale... e ciò nonostante il mio voto è quasi il MASSIMO, poiché il resto del disco NON SI DISCUTE. E... la personalità di Pino men che meno... dato che lui non cambierà MAI (deo gratias)! Ed ora... non chiedetemi altro! Supportate Pino ora e sempre. Compratevi questo cazzo di gran disco quand'esce (20 aprile, via alle prenotazioni!), ascoltatelo poi fino a consumarlo... magari ad alto volume, così farete il bene anche dei vostri vicini... e andate a vedere Pino dal vivo (come ho già fatto io più di una volta) per perpetuare il Sacro Rituale Live del Rock & Roll. Non ve ne pentirete... MAI! Long live Pino! 

Voto: 9/10 

Alessio Secondini Morelli