MIKE LEPOND'S SILENT ASSASSINS - Pawn And Prophecy

Frontiers
Mike LePond è un bassista veterano della scena metal statunitense. Tra le varie bands in cui ha militato nella sua già longeva carriera sono da segnalare sicuramente i Symphony X (in cui attualmente milita dal 1999), nonché la band del leggendario Ross The Boss. Il nostro ha recentemente unito le forze con l'altrettanto leggendario cantante Alan Tecchio (di fama Watchtower ed ex-Seven Witches) per un progetto da urlo. Silent Assassins, anzi Mike LePond's Silent Assassins, i quali dopo l'esordio omonimo di 4 anni fa per Moonlight Productions, sono stati ingaggiati dall'italica Frontiers Records la quale, sempre attenta a certe realtà "di classe" dell'Heavy/Power Metal, pubblica or ora il secondo full-length del progetto musicale in esame. Probabilmente l'essenza di "Pawn and Prophecy" è tutta esemplificata nell'iniziale, bestialmente anthemica, "Masters Of The Hall". Siamo in tema di sonorità "Classic" e "Epic" del Metal. Gli stilemi sono sempre gli stessi, beninteso. Ma i Mike LePond's Silent Assassins sono tornati qui tra noi per farci digerire qualche chilata di metallo rovente, violentissimo quanto di grandissima classe compositiva. La produzione è distruttiva, e la sezione ritmica (drummer non riportato nei credits della versione promo) spacca di brutto, quasi fosse uno schiacciasassi impazzito.

Le composizioni partono da strutture relativamente semplici, ma la differenza la fa tanta epicità nelle vocals anthemiche di Tecchio, su supporto di contanta portentosa ritmica metal. Abbiamo anche l'axeman di rigore, Lance Barnewold, che tanto nelle ritmiche quanto nei ben calibrati e virtuosistici soli si inserisce benissimo nel contesto. Certo, che sia il progetto di un bassista (e di un ottimo bassista per giunta) si può ben sentire. Le ritmiche di cui parlo sono pesantissime per questo, e Mike dimostra davvero di saperci fare, e allo stesso tempo di non limitarsi a seguire pedissequamente batteria e chitarra. Cotanta potenza è da attribuire anche e soprattutto a lui. Lo sapevo, me lo sentivo che il Metallo Vero sarebbe stato salvato dai bassisti. LePond ha creato un progetto superlativo ma in cui tutto, potenza, classe, epicità, deve essere incanalato nel giusto spazio. E ci è riuscito. Brani come "Black Legend" e "Antichrist" (dove Tecchio "Halfordizza" che è un piacere!) sono lì a dimostrarlo. Splendida anche "I Am The Bull" con il riff che parte dal basso (un po' alla maniera di Joey De Maio) e contenente diversi superbi passaggi ed assoli incentrati tutti sullo strumento a 4 corde grosse. Veramente ottimo. E c'é anche una piacevolissima sorpresa: "The Mulberry Tree" è un brano di uno scatenatissimo Folk acustico ballabile che seppur apparentemente fuori contesto, piace e si fa ascoltare. Il disco si conclude con la particolare suite "Pawn And Prophecy" di oltre 21 minuti, che pare una specie di piccolo "musical" tanto risulta essere estremamente variegata ai limiti del Prog, piena di ospiti illustri (il chitarrista dei Symphony X Michael Romeo e ben 4 cantanti) nonché zeppa di "auto-celebrazioni" dello strumento Basso. Che progetto, ragazzi! Un disco forse leggermente atipico, ma proprio per questo consigliatissimo a tutti gli appassionati di U.S. Metal... ed ancora di più agli appassionati di "bassismo" metal (in poche parole, ai bassisti che amano e suonano Metal). Questo è quanto di meglio c'é per voi attualmente. Garantito. 

Voto: 9/10 

Alessio Secondini Morelli