MIDNIGHT RIDER - Manifestation

Massacre
Manifestation e' il primo full-lenght dei teutonici Midnight Rider,dopo un EP realizzato diversi anni fa. Diciamolo subito, si tratta di un fenomeno ai limiti della clonazione. Fin dalle prime note dell'opener When I Spew My Hate si viene catapultati in una strana dimensione di deja vu e di deja entendu. Nello specifico, la band fa di tutto per suonare come avrebbero fatto i mitici Judas Priest di qualche decennio fa. Bisogna dire, la cosa riesce abbastanza bene. Se ci si distrae ci si potrebbe convincere di stare ascoltando un album inedito dei Priest. La mancanza di originalita' e' talmente palese che l'infierire sarebbe una strada troppo prevedibile in sede di recensione e scegliero' di non seguirla. Questa proposta musicale suona come una dichiarazione d'amore assoluta e disarmante di cui si puo' solo prendere atto.

Va sottolineato che il combo tedesco non sceglie la strada piu' prevdedibile. Le atmosfere che si respirano nel corso del disco sono piu' riconducibili a vecchi album dei Judas come Sin After Sin e Stained Class piuttosto che agli album piu' noti e fortunati degli anni Ottanta. A questo punto sarebbe un esercizio sterile cercare di individuare i singoli brani priestiani che hanno ispirato piu' meno direttamente pezzi come Tears Of Your Temptation, The Execution, Creatures Of The Night, In My Void, Heroes And Speedfreaks, Change Your Life, I Wanna Be A Prowler e Arrival. Si insiste sui brani d'impatto, duri e rocciosi. Mancano le dilatazioni suggestive che fecero grandi gli album dei Priest che abbiamo citato.. Un cenno particolare lo merita l'ultima traccia, Unknown Woman Of The Seine. Qui l'influenza priestiana cede il posto alle suggestioni di un'altra grande band del passato, i Led Zeppelin. Che dire, nulla di questo lavoro suona nuovo o vagamente innovativo, ma chi ama i vecchi Judas Priest potrebbe trovarne piacevole l'ascolto. 

Voto: 6/10 

Silvio Ricci