GABRIELS, "La musica che fai oggi è sempre il risultato di cosa hai studiato ieri"


Ciao Gabriels, rinnovo i miei complimenti per il nuovo disco, che è grandioso, potresti raccontare ai lettori di giornale metal come hai concepito questo disco?

Gabriels: Ciao e ancora grazie...: l'idea è nata in conservatorio durante le lezioni di Storia degli Strumenti Elettronici, si parlava del famoso Minimoog e di come aveva reso possibile avere grande portatilità nei live. Al contrario il Moog Modulare era molto difficile da trasportare essendo veramente enorme. Poi non nego che pensai molto al Concerto Suite per chitarra elettrica e Orchestra di Malmsteen, e allora l'idea si concretizzò.

C’è voluto tanto per trovare il tema giusto del concept?

Gabriels: All'inizio c'erano altri titoli nelle tracce, fu quando stavo componendo l'ultima che mi venne in mente quel titolo; allora decisi che tutto doveva avere questo filo conduttore e ho rimesso le cose in modo tale da far così. 


E’ stato difficile coinvolgere i musicisti in questa opera?

Gabriels: All'inizio si, sembrava la cosa non dovesse andare in porto, a chiunque mi rivolgevo trovavo le porte chiuse; troppi soldi e troppo tempo dicevano. Poi per fortuna contattai il direttore d'orchestra Yamada e ci pensò lui a trovare dei giovani allievi volenterosi e senza troppe pretese.

Come ho detto in sede di recensione, questo album ha profumi musicali che mi hanno ricondotto agli Emerson,Lake e Palmer più classici e sinfonici, a certo power metal e a grandi compositori come Mozart e Bach, ho avuto un abbaglio per caso?

Gabriels: Sicuramente no visto che chi hai citato fanno parte del mio bagaglio musicale.

Secondo te, perché l’heavy metal e la musica classica, pur venendo da mondi considerati distanti, hanno delle analogie?

Gabriels: Mmmm è una bella domanda...molto probabilmente sta tutto nel fatto che i musicisti di oggi hanno necessariamente studiato la musica del passato e cosi è facile capire come la cultura che ti porti dietro esce fuori. La musica che fai oggi è sempre il risultato di cosa hai studiato ieri, uno che ha fatto studi classici sarà difficile che poi farà Trap.

Tu che provieni dal conservatorio, come viene percepito l’heavy metal dagli ambienti musicali più classici, c’è ostracismo?

Gabriels: Si bhè purtroppo a chi non è del settore può risultare strano ma noi sappiamo che non lo è affatto. Ci sono quelli che hanno la mente più aperta e chi la ha di meno ovviamente. 


Per me questo disco è magnifico perché si sente tutto l’amore, il rispetto e la passione che hai per la musica, e secondo te, è difficile come artista comunicare attraverso lo strumento?

Gabriels: Per me no è molto facile, il difficile è che i fruitori lo capiscano. Puoi comunicare tutto ciò che vuoi ma non è detto che tutti capiscano, ad esempio tu mi stai riempiendo di complimenti ma ad altri l'opera non è piaciuta cosi tanto e non la considera un esperimento troppo riuscito. D'altronde è una cosa che ci si deve aspettare da una cosa sperimentale mai fatta prima.

Ci sarà la possibilità di sentire dal vivo questo album?

Gabriels: Eh... domanda molto complicata e credo che al momento attuale no. E' stata già un'impresa molto ardua la registrazione e una situazione del genere dal vivo lo sarebbe ancora di più, senza contare che organizzarlo mi porterebbe via parecchio tempo che invece per adesso sto dedicando alla composizione e registrazione della collana su Hokuto no ken... approfitto per dare la notizia che il Secondo Atto uscirà a breve nel 2018. 


Per me questo lavoro meriterebbe un palco teatrale, perché ne ha tutti i crismi per essere rappresentato in quella data cornice, ci hai mai pensato al riguardo?

Gabriels: Si sono d'accordo con te ma la risposta è la medesima di cui sopra.

Se tu avessi la possibilità, con chi ti piacerebbe andare in tour?

Sicuramente con i Trans Syberian Orchestra.

Grazie per tutto, ancora complimenti per questa grande opera e supporto sempre!!

Gabriels: Grazie a te, un saluto a tutti voi della redazione e a tutti i lettori. Vi raccomando comprate, comprate, comprate, senza di voi non possiamo andare avanti...GRAZIE!!!

Matteo Mapelli