TROLL - Troll

Shadow Kingdom
A differenza di quello che si potrebbe pensare i Troll sono band americana dedita a del doom di matrice sabbathiana, a cui tributano più di un rimando nelle loro tracce presentate in questo lavoro omonimo. MA facciamo un minimo di storia della band, principalmente per chi non ne ha conoscenza. La band ha il proprio primo vagito nel 2015 con un demo in autoproduzione in audiocassetta ed è subito sold out, poco dopo ricevono le attenzioni della Shadow Kingdom records per la quale faranno uscire questo lavoro di cinque tracce il 18 marzo prossimo. Il lavoro che possiamo dire essere un EP, ad alta qualità e professionalità, di poco più di trentaquattro minuti ci porterà in lande lisergiche e con oscure presenze sonore. La composizione dei brani è ben curata ed ha al suo interno tutti gli stilemi classici del doom anni 70 e di un certo hard rock di quello stesso periodo innestando in modo massiccio e massivo nelle tipiche “corde” dei primi Black sabbath. Questo è percepibile in modo assolutamente indiscutibile già dalle prime note della prima traccia “The Summoning” che ricorda la famosa “Black Sabbath” nelle parti iniziali, ma che vi sia chiaro il tutto non è riconducibile ad un mero “copia e incolla” ma ben sì di un tributo fatto alla band germinale per hard rock ed heavy metal .

La particolarità della band è che si approccia alla post produzione ed agli arrangiamenti con un personalissimo gusto che esula dal ripetere ciò che vi è già in commercio dando quindi una, se pur minima, rielaborazione del concetto di doom vecchia scuola e di una certa sperimentazione tipica degli anni ’70 del secolo scorso con il loro personale gusto. Emozionalmente dire che oltre alla traccia di apertura già citata abbiamo anche “Infinite death” e “An Eternal Haunting” che danno un certo feeling già al primo ascolto. MA va sottolineato che di fatto anche le due tracce “escluse” ovvero “The Witch” e “Savage thunder” danno la loro manata all’ascoltatore La band non lesina minimamente in minutaggio dei brani ed escludendo “Infinite death” che dura “poco meno” di cinque minuti le altre si attestano oltre i sei minuti abbondanti di puro spirito doom psichedelico d’altri tempi. Concludendo la prima prova della band di Portland è molto interessante, attendiamo di sentirli prossimamente con del materiale di nuova composizione e magari “sul lungo periodo” di un LP intero. 

Voto: 7/10 

A.S.