MARILYN MANSON - Heaven Upside Down

Loma Vista
E fu così che, dopo un parto travagliato, vide la luce l'opera numero 10 del “Reverendo”. Questo full-lenght che contiene (nemmeno a farlo apposta) 10 brani, esce con un titolo differente dal già annunciato “Say10” e per di più con un ritardo di oltre 6 mesi rispetto alle prime comunicazioni ufficiali. Poco importa, se non per il fatto che, in un modo o nell'altro, il nostro sia sempre in grado di distinguersi e far parlare di sé, resta il fatto che questo “Heaven Upside Down” si rivela un album di tutto rispetto, di quelli a cui non manca davvero nulla per lasciare il segno nella già sontuosa discografia personale del buon Marylin e che si distingue per l'incredibile fruibilità di ogni singolo brano in esso contenuto.

Eh sì, perché tutti i 10 titoli qui presenti sono, anche se con sfumature differenti, delle potenziali hit da classifica, vuoi per il sound maledettamente attuale e che strizza spesso l'occhio ad un pubblico che non disdegna di lasciare andare il proprio corpo a ritmi tipici delle discoteche alternative, vuoi per ritornelli immediati, talvolta memorabili, che danno più di una chance alle 10 tracce dell'album di essere lanciate nell'etere dalla maggior parte delle stazioni radio rock-oriented. Durante tutto l'album si alternano momenti più heavy a fasi più intime e melodiche, sempre efficaci e funzionali, tanto che i 48 minuti scorrono via praticamente in un attimo. Così, tra i vari brani, si può apprezzare un variegato assortimento di sapori che alternano la matrice tipicamente industrial alla new wave e, udite udite, addirittura allo stoner di matrice blues nella conclusiva “Threats Of Romance”. Il tutto passando per brani efficacissimi e ben strutturati come il singolo “WE KNOW WHERE YOU FUCKING LIVE”, “SAY10”, “Saturnalia” e “Blood Honey”, la traccia più intima ed emozionale di tutto il platter. 

Voto: 8/10

Francesco Lattes