Season Of Mist |
Tuttavia, la voce growl è già monocorde per caratteristica insita, e se nel Death e nel Grind ha più ragione di esistere come contraltare a tanta energia e brutalità scaturite fuori da velocità di esecuzione elevatissime al limite dell'umano... in un contesto Doom iper-rallentato a lungo andare suona eccessivamente stanca e fuori luogo. Come ogni band influenzata dal Doom, anche il riff più pesante sconfina in atmosfere di tristezza e malinconia, mal riposte in performance vocali brutali ed anti-musicali come il growl, e bisognose invece di una certa quantità di melodia espressa dalla voce. Prendiamo come esempio passato gli storici Cathedral e vediamo che dopo un po' Lee Dorrian ha sentito necessità di iniziare a cantare più che a strillare. Oltretutto, ricordiamo anche la pietra miliare Doom di Paul Chain, quel capolavoro datato 1995 che risponde al nome di "Alkahest", il quale possiede dei riffs che più pesanti e brutali non si può (per quelle velocità), ma l'equilibrio presente nel disco è anche mantenuto dalla voce di Chain, quasi androgina, oltre che dello stesso Dorrian, che "canta" alla grande in quattro brani. Gli Hooded Menace hanno creato qualcosa di squisitamente manieristico, sfornando un album pesantemente radicato negli anni '90 del metal estremo. Quando ancora non c'erano contaminazioni melodiche nelle vocals ed esisteva solamente il growl nel cosiddetto Funeral Doom Metal. A loro il merito di aver rinverdito i fasti migliori del genere nella sua fase iniziale. Ovviamente, come all'epoca accadde che bands come Anathema e My Dying Bride introdussero nella loro musica sezioni orchestrali e di voce femminile, favorendo così la loro evoluzione artistica, si può presumere che vogliano in futuro fare così anche gli Hooded Menace... oppure si presuma che rimangano similari ad oggi, rimanendo nel settoriale e ad esclusivo appannaggio di quel pubblico che preferisce il linguaggio espressivo minimale. Non giudico di certo le loro intenzioni quali che siano, facessero come vogliono. Non cambieranno di certo per far piacere ad un umile recensore. Che tuttavia, deve fare il suo lavoro, e che più della sufficienza per una buona produzione e per un comunque buon gusto musicale da parte della band, non affibbia di certo. Ciao ciao.
Voto: 6/10
Alessio Secondini Morelli