THE ADICTS - And It Was So

Arising Empire
In origine questi nonnetti del rock si chiamavano Afterbirth, nome cambiato presto in The Pinz e infine dopo l’intervento della loro vecchia etichetta arrivarono finalmente a quello che sarebbe stato per sempre il vero nome di questa cult punk band degli anni settanta, The Adicts. Diciamo che nell’arco di quattro decadi non sono stati poi così prolifici con gli album in studio, compensando con varie raccolte e live. Alla fine di questo 2017 ce li ritroviamo con un nuovo lavoro: And It Was So. Non siamo di certo davanti a un capolavoro come nel caso dei loro primi tre album ma questi vecchietti si difendono ancora abbastanza bene. L’energia punk non è svanita per nulla. La voglia di anticonformismo sonoro, sociale c’è ancora e si sente anche parecchio. Come sempre i brani sono miscelati alla perfezione tra rock sporco e punk puro con una certa dose di melodia.

Primo esempio di quello che abbiamo appena scritto è l’iniziale Picture The Scene, in cui possiamo ascoltare le vibrazioni di un energico brano, di quel sano punk che mancava da qualche tempo dentro i nostri auricolari. La spettacolare Fucked Up World ricorda in alcuni frangenti i gloriosi fasti punk dei Motorhead, e qui si scatena un po’ di sano headbanging punk n roll. Divertente e goliardica è Talking Shit, come si può già intuire dal titolo stesso. Più facciamo scorrere i minuti e più si ha l’impressione che il tempo per questi signori non sia mai passato, rimasti ancorati in un modo del tutto positivo al passato glorioso di un genere che ha cambiato il modo di ribellione nei confronti dello stato e del malessere di ognuno di noi. Dopo di tutto senza il punk probabilmente molti generi metal non esisterebbero. Questo disco scivola via che è un piacere, catapultando l’ascoltatore in territori di strada e vecchie cantine, in cui ci si divertiva nel modo più puro a suonare e far baldoria. Inutile stare qui a menzionare tutti i brani, noi li consideriamo come un bel revival , sia per nostalgici e anche per tutti coloro che vogliono avvicinarsi a un genere che non morirà comunque mai. Ottimo lavoro, onesto e sincero. 

Voto: 7/10

Sandro Lo Castro