SWEET & LYNCH - Unified

Frontiers
Metti la voce di Michael Sweet, (cantante, chitarrista, pianista, produttore discografico) uno dei cantanti più riconoscibili del mondo hard rock, voce degli Stryper e Boston e George Lynch, uno dei maghi della sei corde più apprezzati degli anni '80 e membro dei Dokken e fondatore dei Lynch Mob, formazione che riscuote successo ormai da tempo a livello internazionale. A inizio 2015, i Sweet & Lynch insieme al bassista James Lomenzo (ex-Megadeth, White Lion, Black Label Society) e al domatore di pelli Brian Tichy (The Dead Daisies, ex-Whitesnake) ci avevano deliziato col loro debutto "Only To Rise", riscuotendo una pioggia di critiche positive ed entrando di diritto nella Top 200 Billboard USA raggiungendo la posizione #6 nei Top Hard Rock Album. Come non aspettarsi un secondo capitolo? Oggi è la volta di"Unified".Il disco si apre con Promised Land,dai riffoni trafiggenti e dal ritmo arrembante su cui si staglia con fiera sicurezza la voce tipica di Sweet. Un inizio travolgente, ma con uno stile nella melodia che ricorda curiosamente - anche se alla lontana - più gli Iron Maiden che il class metal. Walk è, poi, un rock arrembante dai cori epici e dai frequenti cambi di atmosfere con sprazzi caratterizzati da arpeggi di chitarra elettrica che, nel complesso, vuole forse somigliare ed omaggiare i Queen (siamo alle prese di una sorta di Queen meets Stryper, per capirci) ma che risultano abbastanza confuso stilisticamente. Afterlife è, su un piano completamente diverso, un brano torvo e cupo con qualche raro spiraglio armonico, certamente di ottima fattura e probabilmente di gradimento per i metal fans più giovani, ma lontano da più solari atmosfere hard rock d’altri tempi che ci aspettiamo.

Unified, poi, è una semiballata elettrica che, pur intarsiata dai lick ed assoli chitarristi di gran pregio, dà l’impressione di non decollare del tutto, al pari di Live To Die (traccia interessante, non troppo veloce, incentrata su arpeggi i chitarra e basso scorticati e desertici e su un gradevole gioco di botta e risposta tra voce e coro). Detto prima di ciò che non ci ha convinto del tutto in “Unified”, ecco che Heart Of Fire, di contro, ci porta sui sentieri di un hard rock melodico grintoso come quello degli ultimi, eccellenti Stryper. E così fa Make Your Mark, arrembate class rock che finalmente batte i territori di un suono come piace a noi, grazie ai suoi guizzanti riff di chitarra ed un impetuoso incalzare delle parti vocali. Find Your Way è, ancora, un hard rock cupo e graffiante sulla scia un po’ degli ultimi Europe, a loro volta votati alla riscoperta del miglior classic-rock. Tra tanto heavy rock aggressivo come si conviene, non mancano canzoni più meditative. E’ il caso di Tried & True, ballata elettrica con assolone della sei-cordedi serie A verso la fine, devota agli anni Ottanta del secolo scorso e dal coinvolgente e solenne chorus. Ancora, Bridge Of Broken Lies è un altro elettrico slow intenso e maestoso, interpretato da Michael Sweet con trasporto e sentimento e ingioiellata da assoli di eccellente fattura di Lynch. Better Man, poi, è ancora una semiballad cadenzata, elettrica e soulful che forse non raggiunge l'intensità cui aspira ma che comunque emoziona quanto basta.Uno dei migliori dischi di quest’anno nel genere: gli Sweet & Lynch non sono mai banali, sanno usare perfettamente il loro immenso bagaglio esperienziale per certificare trame, situazioni e soluzioni di un gusto strepitoso e una perizia estrema. Sweet ha una voce matura, esplosiva e lavica che raggiunge picchi incredibili e di gamma, di George Lynch che volete che si dica, è migliorato nel tempo acquisendo coloriture sullo strumento che ai tempi dei Dokken non aveva,Tichy e LoMenzo formano un doppio team alla dinamite. Unified vi sorprenderà, è un Cd da urlo, impossibile tralasciare un ordigno di tale livello! Buy it or listen to Candy Candy. 

Voto: 8/10 

Bob Preda