DEINONYCHUS - Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide

My Kingdom Music
Un ritorno grandioso perla one-man band Deinonychus; un disco di puro depressive black metal, marchio di fabbrica del nostro. Un disco che è marchiato a fuoco nel sacro vincolo della nera fiamma, ma soprattutto la parte più oscura, disperata e senza via di uscita. L’opener “Life taker” è lenta, possente e intrisa di disperazione; un doom metal con chitarre zanzarose e riffing nerissimi e la voce del nostro che è uno scream declamatorio; l’andamento è volutamente lento, perché nel depressive black metal non c’è velocità ma il metal estremo viene sublimato dolorosamente, ci sono alcune parti in blast beats per dare più movimento ad un brano nerissimo. “For this i silence you” è lentissima, disperata e con melodie drammatiche, un tappeto orchestrale di tastiere enfatizza ancora di più l’opera del nostro; le chitarre hanno trame drammatiche e ricche di pathos, lo scream è volutamente declamatorio e urlato come un grido verso il cielo velato di nubi nere; c’è un tempo più veloce a inframezzare il brano che da dinamicità a tutto ma non toglie nulla alla carica rabbiosa e drammatica.

“The weak have taken the earth” un brano anch’esso doom, lento, possente, con chitarre dalle melodie malinconiche, tempi lenti di batteria e scream disperati; l’emozionalità rabbiosa è palpabile e si sente il nostro dare una carica emotiva al suo screaming; le tastiere in più arricchiscono il quadro sonoro. “Dead horse” è introdotto da un arpeggio nerissimo, vocals disperate, urlate e un tappeto di tastiere; il nostro urla tutta la sua disperazione in un doom/black metal funereo, riffing nerissimi con un mid tempo di batteria; non c’è via di uscita; solo tanta rabbia dolorosa che non può essere trattenuta. “Dusk” è anch’esso un abisso sonoro senza pace, un brano lento, opprimente, vocals pulite e batteria dinamica e potente, che alterna sfuriate a tempi più lenti con inserti di scream. “Silhouette” inizia con un blast beats furioso, veloce e vocals pulite alternate a scream, riffing scurissimi e più neri della pece, poi prende tempi più cadenzati; mentre il nostro urla tutta la sua disperata rabbia e c’è solo dolore e morte. Un disco nero, non c’è definizione più consona di questa; qui l’uso delle melodie alza il tono disperato dei brani con inserti di tastiere, un lavoro coerente e che non mancherà di appassionare i seguaci di questo grande artista. 

Voto: 8/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli