CAVALERA CONSPIRACY / OVERKILL / INSOMNIUM – Live Club di Trezzo – 5 Dec 2017

In questa fredda serata, non c’e’ niente di meglio che entrare al mitico Live di Trezzo sulle note degli Insomnium, che ti scaldano immediatamente l’animo. Pochissima gente, e’ la prima cosa che noto. I ragazzi si difendono bene, i pochi (ma buoni) presenti sembrano apprezzare di buon gusto la band, cantando tutte le canzoni, che sfodera i suoi pezzi migliori, un misto tra metal e folk con sfumature, non black, ma comunque cupe e scure. Sono in quattro, il bassista/cantante fa la sua parte, mentre i due chitarristi si prodigano in ritmiche e assoli. Brani veloci, si alternano a quelli piu’ cadenzati. Il pubblico chiama a gran voce le canzoni violente non ancora suonate, ma la chiusura del concerto e’ lasciata ad un loro pezzo piu’ atmosferico piuttosto che veloce e pesante, e il pubblico in coro urla alla band: perche’? La cosa mi fa sorridere alquanto, ma poi l’audience si lascia lo stesso prendere dalla scelta stilistica della band. bel concertino, peccato per loro che vengono pressoché immediatamente “dimenticati” gia’ dalle prime note degli Overkill, il dislivello tra loro e le altre due band che suoneranno ora e’ troppo elevato. Qualche minuto per il cambio palco ed ecco le luci verdi. Uno spettatore: vedrai che c’e’ la “monoluce”, e i “monofari” proietteranno solo il verde… e per i primi brani così e’ stato, poi i colori dei fari hanno assunto anche altre sfumature. Lo spettacolo e’ a corda tesa, livelli di adrenalina altissimi, dove Bobby e DD dimostrano che gli anni non passano allo stesso modo per tutti, due persone in piena forma fisica, una voce uguale al 1987 anche oggi, se non che piu’ calda e potente, un basso sempre presente ed attento all’andamento della sua band, che metal ragazzi… assoli taglienti e ritmiche assassine fanno da base al concerto.

Le canzoni si alternano tra nuove produzioni e vecchi cavalli di battaglia, il delirio a rotten to the core, grande intesa di band con ironbound, la stupenda wrecking crew … la presentazione del nuovo batterista, per finire con la bella cover dei Dead boys, che ancora ho nelle orecchie “ we don’t care what you say …” grande band che non si risparmia di nulla, alla fine grandi lanci al pubblico di plettri, polsini, pelli di batteria, bacchette… Tiratemi giu anche un DD Verni, che viene sempre buono … ahahaha. Precisi, taglienti, potentissimi, grande band, gran concerto! Ci siamo finalmente, fratellini Cavalera!! Il concerto poteva cominciare in un modo solamente: Roooooooottssss Bloooody Rooooooooootssss, cantato a squarciagola da tutti i presenti in sala, Gossip: c’e’ il roady di Max che sembra il padre metal quello degli anni 80, ma ingrassato (come se lui all’epoca fosse magro) ahah… Una particolarità mi colpisce (poi continuiamo con la recensione del concerto) sulla batteria di Igor la foto del defunto Martin Ain. Il giubbino smanicato di Max con una grande toppa di motorhead dietro e due toppe tra le altre: celtic frost godflesh ed Hellhammer. Non ho mai avuto la fortuna di conoscere di persona Max, Igor si, all’epoca di sepultura against, ma dalle prime file del pubblico dove sono a vedere il concerto, appare una persona buona come il pane, e molto semplice. I ritmi sono rotondi e brasiliani, altro non volevamo… la parola piu’ ridondante in tutto il concerto è Jump, Jump, Jump…

Si continua con i brani che hanno caratterizzato per oltre 20 anni ormai un album pilastro del metal, che piaccia o no, questo e’ un altro conto. Incoraggiamento dal pubblico quando Max urla : Sepulturaaaaaaa !!! Appaiono durante la serata anche strumenti originali indigeni, ratamahatta sempre bella, cut throath potentissima, si susseguono classici uno dietro l’altro, fino al tributo al padre indiscusso di tutti: una bellissima versione di Ace Of Spades. Max continua ad incitare il circle pit e se o zio così vuole il popolo così fa!! Prosegue un brano dei Cavalera Conspiracy, la presentazione della band, vengono portati sul palco (sempre dal “simil religioso”che indossa una bella maglietta soulfly) due timpani, l’assolo di Igor viene accompagnato (ovviamente ritmi tribali) da un timpano suonato da Max, e dall’altro dal batterista dei Overkill… il concerto si chiude nell’unico modo possibile: un bis di Roooooots Bloodyyyy Roooots… dopo un rigoroso Wall of Death (sempre chiamato dallo zio Max). Band della serata? Indiscutibilmente gli Overkill, ma senza ombra di dubbio !! Uomo della serata? Qui e’ piu’ difficile: Max che con il suo carisma basta lui con chitarra e voce a intrattenere il pubblico… Oppure Igorr che non ha sbagliato un colpo ?

Flavio Facchinetti