PINK CREAM 69 - Headstrong

Frontiers
Ed anche i mitici Pink Cream 69 sono arrivati ad un importante traguardo: la celebrazione del trentennale di nascita della band, con un album (il dodicesimo!) caratterizzato da un songwriting solido ed energico e da una produzione davvero fresca e frizzante (quasi come una gazzosa!), capace di valorizzare tutti gli elementi più potenti e "classy" del loro tradizionale quanto ottimo Hard Rock americaneggiante, senza apparire anacronistica. Ricordiamoci che il combo teutonico (con una formazione internazionale, dato che il loro attuale bassista è di origini statunitensi mentre il cantante David Readman è inglese) ha fatto da ottima palestra innanzitutto all'attuale cantante degli Helloween Andi Deris, nonché all'altro ex-singer Doogie White, anche lui inglese, che è finito poi ad incidere l'album "Strangers In Us All" con i Rainbow nel 1995. Quindi, non stiamo proprio parlando di pivellini, bensì di gente di grande e longeva esperienza, con ben sviluppate doti tecnico-compositive asservite tutte al miglior Hard in circolazione oggi come ieri. E nonostante i continui cambiamenti "modaioli" del mercato del rock duro, i nostri sono riusciti fino ad oggi, con costanza e non senza difficoltà, a restare sulle scene grazie ad un pubblico che, seppur di natura settoriale, continua a seguirli. "Headstrong", il nuovo album, non è da meno dei migliori predecessori: una decina di canzoni per tre quarterelli d'ora dov'è infusa la miglior quintessenza dell'Hard Rock che possa esserci allo stato attuale nella tanto inflazionata e martoriata scena musicale odierna.

Il già citato David Readman è singer di ottima estensione, con un timbro che mi ricorda vagamente Glenn Hughes, così come la coppia chitarristica Alfred Koffler/Uwe Reitenauer va alla grande tanto in ritmiche straripanti di energia quanto ad assoli ricchi e potenti quanto pertinenti ai rispettivi brani. E la sezione ritmica composta dal bassista Dennis Ward e dal batterista Chris Schmidt viaggia bene lungo tutti i brani, restando coesa e versatile. Inutile fare un track-by-track, per una ragione o per un'altra le canzoni sono tutte abbastanza vincenti (sta all'ascoltatore estrapolare il brano o i brani preferito/i oppure godersi l'album nella sua interezza), e tutti gli elementi della tradizione Hard & Heavy sono ottimamente simboleggiati. Un disco diretto e senza fronzoli, ma tutto sommato ben prodotto e abbastanza ispirato. E per una band che è sulle scene da 30 anni esatti, non è poco. Gradevole poi è l'operazione "revival" (simile a quella dell'ultimo Alice Cooper), rappresentata da un secondo CD contenente ben 9 brani tratti da vari albums precedenti, riproposti in versione live. In questo modo chi non li conosceva non ha più scusanti, e con questo bel bonus disc ha di che sollazzarsi anche ad avere un succoso assaggio del miglior repertorio passato della band, in versione concerto. Ora che li conoscete, andate a scoprirli/riscoprirli, e lasciatevi guidare dal feeling e dall'energia della loro musica. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli