DESTRUCTION - Thrash Anthems II

Nuclear Blast
I Destruction sono un gruppo cardine da ormai diversi anni della scena metal internazionale, Schmier è soci fanno parte insieme ai sodali Kreator, Tankard e Sodom dei cosiddetti Big teutonic four. Questa nuova uscita discografica, ad un anno di uscita di “Under attack” è il secondo capitolo di “Thrash anthems”, ovvero la riregistrazione di brani dei nostri che per un motivo o per l’altro non li hanno convinti in origine oppure vogliono rileggerli in altra chiave. L’opener è al fulmicotone “Confused mind” è iperveloce, potente e dai riffing d’acciaio, con un rallentamento centrale; con un bel solo ad opera di Mike. “Black mass” è una cavalcata thrash metal diretta, potente, heavy al punto giusto; il terzetto non si piega a nulla, un mid tempo potentissimo Schmier ha un’ugola d’acciaio, il brano procede spedito alternando sfuriate di batteria a tempi più cadenzati.

“Frontbeast” è un proiettile di puro thrash metal, diretto, veloce e teso, riffing grattati, doppia cassa e tanto sudore, un brano che ha nel suo incedere il furore dello speed metal, anche qui solos di alta scuola metal. “United in hatred” inizia con una cavalcata heavy con un solo di alta scuola metal per poi deragliare verso territori più thrash, un mid tempo cadenzato che farà scapocciare i thrasher più incalliti; ma all’improvviso tutto cambia e si accellera sbattendo l’ascoltatore al muro distruttivo creato dei nostri. “Antichrist” è un brano potente, riffing d’acciaio , e batteria a mitraglia che dosa a dovere la doppia cassa, il basso di Schmier fa il suo sporco dovere in sintonia con la chitarra macina riff di Mike; per poi trasformarsi in un brano thrash metal veloce e furioso, marchio dei nostri. “Satan’s vengeance” è un speed/thrash metal malvagio, furente e senza pietà, la batteria di Vaaver mitraglia senza sosta, e gli altri due lo seguono a ruota, un brano che bada a picchiare duro e sodo; con uno stacco centrale rallentato di breve durata per poi riprendere con più furia con i solos acidissimi. Un disco che di sicuro è consigliato ai collezionisti più incalliti, e al pubblico più giovane che non conosce i nostri thrasher tedeschi, con ciliegina sulla torta la cover di “Holiday in cambodia” dei Dead kennedys.  

Voto: 7/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli