BLOWOUT - Buried Strength

Autoptodotto
La band si forma nel 2013 e dopo un Ep autoprodotto i Blowout approdano ora al secondo lavoro. La band non le manda certo a dire da nessuno, con il proprio suono pesante e groovvoso fin dal primo momento di ascolto. Si riconoscono fin da subito le matrici che hanno influenzato il combo e il disco: Kyuss, Down, Cathedral, Crowbar, Pantera. Nulla di nuovo sotto il sole, ma i ragazzi appaiono ai miei occhi come un tir con rimorchio annesso che viaggia su un prato fiorito, ed occhio a non farvi trovare con la vostra copertina a fare un pic nic, dove l’erba e’ piu’ alta, diverrete voi stessi marmellatina da spalmare sulle fette biscottate al mattino !!! Il disco e’ fatto bene, colpisce immediatamente la grintosa voce potente, che non sempre tende ad essere urlata al massimo.

Cheer in hell conquista fin da subito, la piu’ doommosa Slum con un bell’assolo di chitarra verso la fine del brano, Il terzo brano Feel ha piu un sentore di cathedral, a volte il modo di cantare ricorda il maetro Lee (complimentone questo !!!) ottimo anche il bridge dell’assolo, ma non v’e’ dubbio alcuno che i ragazzi siano cresciuti con pane e vol. 4 !! Un respiro agli anni 70, per tornare con la testa china a profetizzare il Doom!! Segue Divided, piu’ Pantera - oriented riferita alla timbrica vocale, La pesante Stomp con un assolo stile Zakk. Il disco continua spaziando tra il rock, il metal e lo sludge. Il mio brano preferito ? Quello che chiude il disco, mi piace il riff di chitarra e la voce che a tratti sembra filtrata. Raccogliete la pietra solamente se siete comunque amanti del genere. 

Voto: 6/10

Flavio Facchinetti