Silver Lining Music |
Si torna in potentissimi territori Thrash/Heavy con "The Demon You Know", ma soprattutto con l'altrettanto terremotante "Phantom Asylum", bellissima anche perché presenta, lungo tutta la sua durata, delle partiture leggermente dissonanti di chitarra clean molto reverberata che aggiungono drammaticità al brano, che oltretutto contiene due bellissimi guitar solos, considerabili forse i migliori del disco. "Altering The Altar" è pesantissima e del miglior Thrash... anche se come intro ha una trentina di secondi di accordi di celestiale e mellifluo synth orchestrale, e questo contrasto mi delizia alquanto, in aggiunta alla qualità della traccia in questione, oltre alla parte strumentale di mezzo, che è puro prog metal chitarristico di gran classe. Bravo Waters e bravo anche Aaron Homma, l'altro chitarrista. A ritmi meno serrati arriva "The Way", brano più rockeggiante dall'andamento quasi punk, giuro!, e non pare neppure stonare con il mood generale dell'album. Gradita sperimentazione, non c'é che dire. Il breve strumentale chitarristico "The Dark", ricco di suspence e di mistero, ci porta al gran finale con "Not All There", laddove un riff maledettamente Thrash pomposo e violento ci fa rivivere quasi l'epoca di "Master Of Puppets" dei Metallica, seppur inframmezzato da alcune variazioni improvvise tra il funkeggiante e l'arpeggiato semiacustico, facendo giungere a una conclusione "con il botto" un album che forse non sarà il migliore in assoluto di Waters e company, ma che ci informa di un comunque ottimo stato di salute di una delle più importanti bands del metal americano dagli anni '80 in poi. La follia degli Annihilator è forse oggi un po' più latente che esplicita nelle composizioni, ma ascoltarli ancora oggi continua a far bene al cuore del metallaro "perbene" che ha anche voglia di qualche ardita sperimentazione.
Voto: 8/10
Alessio Secondini Morelli