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Il terzo “Pain in the neck” è veloce viaggia sullo stesso stile, da evidenziare sicuramente il pregevole stacco acustico nel mezzo, dona pregio al tutto. Arriva la fantastica cover di una band che seppur in silenzio a fatto la storia gli “Sweet”, coinvolgente gioiosa, scelta non a caso perché facilmente adattabile alla sua voce e al suo stile travolgente. Note orientali per “Genghis Khan”, ma come non intravedere i maestri Led durante il brano, sperimenta a livello acustico, adorabile e ispirato, il èiù bello per me, da amare con l’aggiunta del coro. Di facile ascolto con ritornello immediato e diretto è “Too many faces”, da passare in radio come hit; “Change the World” ci presenta una doppia faccia, l’anima rock del sottofondo e il cantato lento e introspettivo sembra unire in modo magnifico due stili. Arriva precisa e puntuale la ballad con “A little below the Angels” che la si può ricollegare facilmente alla sua produzione precedente, da non tralasciare l’immenso assolo chitarristico di “Space bear”, questa è musica come non si vede più e credetemi ci rende felici. Energica e potente si presenta “Sister in tutta la durata, ritorna la ballad dal sapore intimista con “It’s great Life”. Chiude il tutto la strumentale “Fractured Quantum”, come in ogni suo lavoro del resto, qui si alterna la parte acustica a quella puramente elettrica, anche in chiusura convincente e ben riuscito. Nulla da dire, nulla da togliere, solo da celebrare, una carriera stellare che sembra non finire mai, una vena artistica e ispirata senza confini…un numero 1 assoluto da sempre! Great Guitar Man!
Voto: 10/10
Angelica Grippa