THE HAUNTED - Strength in Numbers

Century Media
Agli svedesi The Haunted, manca sempre una lira per farne un milione, la band di Jonas Bjorler, orfana sia del singer Peter Dolving diventato per la seconda volta ex, e del fratello chitarrista Anders, gli ex At the gates (anche se la band madre,è tornata recentemente a pieno giro) reclutano ancora Marco Aro alle vocals e il chitarrista Ola Englund, e sfornano il nuovo disco. Dopo l’opener “Fill the darkness with black”, abbiamo il proiettile “Brute force”, ed è un brano thrash/death svedese, con chitarre dai classici riff a grattugia, la batteria del veterano Adrian Erlandsson(At the gates, Arch enemy, ex Paradise lost ecc.) e le vocals al vetriolo del buon Aro. “Spark” è uno dei pezzi migliori del disco, un brano quadrato, potente e diretto, riffing grattati e disarmonici, mid tempo e vocals potentissime, poi arriva il classico fulmine a ciel sereno, una parte melodica retta dai solos di chitarra. “Preachers of death” ha qualche richiamo slayeriano intinto nel death metal svedese con qualche melodia, ma è un brano che nonostante un discreto impatto, è poca sostanza.

La titletrack parte lenta e mefitica, il singer Aro ci da dentro con mestiere, il brano graffia a dovere, un potente up tempo death/thrash; anche qui la melodia fa capolino nei solos melodici marchio di fabbrica dei nostri. “Tighten the noose” è un canonico brano death svedese, memore un po' della band madre At the gates, riffing serrati, batteria veloce e avrei voluto vedere maggiore espressività, se ciò fosse stato Tompa Lindberg a interpretarlo avrebbe avuto un impeto diverso. “This is the end” è un mid tempo un po' piattino, cerca di essere moderno, riff compressi, il singer ce la mette dentro tutta, ma poca cosa. Ecco “The fall” è un bel brano che anche qui i nostri si ricordano che hanno creato un genere, brano fatto di riff compatti, batteria potente e che cambia di ritmo e brano che convince grazie al bilanciamento tra aggressività e melodia. Il conclusivo “Monuments” è un brano con dissonanze nei riff e un bel lavoro di basso, un mid tempo death metal con un buon lavoro di chitarre, con rallentamenti e ottimo lavoro in fase di solos. Ancora una volta i nostri fanno un lavoro pieno di luci ed ombre, con brani di qualità in mezzo a invece brani piatti e senza nerbo, tanta aggressività senza capo ne coda, peccato. 

Voto: 6/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli