BATTLE DAGORATH - II - Frozen Light of The Eternal Darkness

Avantgarde Music
Grande colpo della nostrana Avantagarde, la label guidata dal grande Roberto Mammarella ha sempre uscite interessanti e di assoluta qualità. Il ritorno degli svizzero/californiani Battle Dagorath,è il seguito del precedente album datato 2016,difatti e corredato col numero romano 2,come se fosse un secondo capitolo o volume. Il black metal dei nostri, punta molto su atmosfere gelide, nere come la pece e più su tappeti di tastiere che sulle chitarre, come invece la maggior parte dei gruppi della fiamma nera ;basta sentire l’opener “Death ov aeons” preceduta dall’intro siderale e oscura “The greatest untunig”,il brano creato dal duo Black sorcerer battle e Vinterriket, è retto da blast beats furioso, vocals laceranti in scream sullo sfondo, chitarre dai riff gelidi e zanzarosi e tastiere che danno un’atmosfera allucinante ed oscura, davvero un grande brano. “Asteres planetai” coi suoi dieci minuti di bellezza nera, gelida, ferocia e ricca di soluzioni melodiche, un mid tempo retto da chitarre dai riff circolari,scream nerissimi e acidi,e tastiere che rendono bene il quadro atmosferico che vogliono generare i nostri; “Cast their ashes to the north wind” è un brano lungo quasi venti minuti, ma totalmente estraniante; tempi mezzi di batteria, ricchi di gelido splendore, black metal puro nel rifferama gelido, ma soprattutto nei tocchi di tastiera quasi progressivi per certi versi, ci conducono vero luoghi arcani; e la batteria inframezza blast beats ad un ritmo veloce ma non troppo, dinamismo e gelido assalto. “Evoking the mirrors” è blast beats feroce, con chitarre dai riff più neri dei carboni dell’inferno, scream acidi e altissimi, con interventi di testiere sinfoniche e dai tratti epici e oscuri. “Fire born from the seer’s light: inizia con un vento gelido, rumori e passi, ma soprattutto è il freddo ,malvagio, impenetrabile che permea questo brano e in tutto il lavoro; blast beats e riff black metal, con atmosfere malinconiche in passaggi di piano e tastiere, quasi un dolore nero e rabbioso, senza pace ne salvezza. “Supernal realms” è un brano strumentale, retto da tastiere “spaziali” e prog, con riffing di chitarra dalle melodie quasi malinconiche, un mid tempo segna il ritmo di questo brano, un assolo di chitarra, melodico ,triste ed epico, eccellenza nera, prima della conclusiva “ignis fatuus”. Un disco elitario, ricco di ferocia, atmosfera, che ha il suo punto di forza nel proporre un sound devoto alla materia estrema con grande stile e personalità; attraverso i tocchi ed i tappeti di tastiere che sono lo strumento principe e ti portano in altre dimensioni oscure e ancestrali, qualità assoluta. 

Voto: 9/10 

Matteo ”Thrasher80”Mapelli