REX BROWN - Smoke on This

SPV
Si erano perse le tracce di Rex Brown, dopo l’addio ai down della premiata ditta Anselmo/Keenan, ma i due giuravano che in un modo o nell’altro il nostro sarebbe tornato. E difatti, mai profezia fu più veritiera, perché il nostro, è tornato con un disco solista nelle vesti di chitarrista cantante, un disco di puro rock venato di blues. “Lone rider” è u n brano hard, un mid tempo condotto da solidi riff di chitarra e la voce calda del nostro, una voce molto ben intonata ,il solos è hard fuso, della migliore tradizione americana. “Crossing lines” ha una vena southern piacevole e che è retta alla perfezione dal nostro, un brano dolce amaro. “Buried alive” comincia con un’atmosfera agreste, chitarre acustiche e percussioni, uno spirito blues che è il cuore della canzone, un brano hard/blues con un riffone della migliore scuola. “Train song” è hard rock allo stato puro, un mid tempo condotto da riff al calor bianco e la voce del nostro piena e melodica, un brano che fila come il treno del titolo. “Get yourself alright” tira fuori ancora l’anima blues e il profumo del rock con tanta melodia, riffing hard si incontrano a melodia lenta ma che ti prende piano piano.

“Fault line” è puro southern, un brano acustico, venato di caldo blues con un pianoforte e chitarre che ricordano il sapore del sud degli stati uniti, cori che si sciolgono nel ritmo acustico del brano. “What comes around” è un mid tempo rock con un organo a dare una dimensione più intima ma sempre legata allo spirito del nostro. “Grace” è forse il brano che non ti aspetti, un brano venato di soul, con un basso pulsante che detta la linea al rock del nostro. “One of these days” è la conclusiva; un brano dal crescendo hard, parte in acustico per poi esplodere in un brano hard dal sapore bluesy con un organo a dare colore, quasi uno spiritual in versione dura. Un disco pieno, vero, sincero; che fa sentire l’uomo Rex Brown, non il musicista, l’anima della persona e ti porta al caldo, verso una musica nuova, ma al tempo stesso antica; in un’epoca di lagne fintamente estive e divertenti, dischi come questi sono un balsamo, perché ti portano al cuore del rock. 

Voto: 7,5/10 

Matteo ”Thrasher80”Mapelli