BYZANTINE - The Cicada Tree

Metal Blade
La truppa di Chris Ojeda è tornata, questo è grande metal moderno, sesto album, per la compagine del West Virginia. Primo passo con classe in casa Metal Blade, e colpaccio dei nostri; perché i ragazzi sparano una palla di cannone di melodia, tecnica, furia, passione e anima, non sono queste le semplici qualità per fare un grande disco? “New ways to bear witness” è post thrash; potenza, una palla incatenata furente,riffing grattati, una voce furente ma ad alto grado melodico, solos di chitarra e batteria capace di picchiare e andare in controtempo con la stessa facilità di una caramella mangiata da un bambino. “Vile maxim” è metal moderno, il basso è sinuoso come un cobra, come il brano pronto a mordere e lasciare il segno, riffing da fulmini al cielo, un cantato che è si riottoso ma che in fase pulita fa sentire i colori della melodia.

“Map of the creator” è puro prog metal, tecnica, che colpisce piano piano ma in profondità, non è autoreferenzialità tecnica, ma tanto cuore e anima, classe musicale al servizio di un brano presso che perfetto. “Dead as autumn leaves” è possente, imperioso nel suo incedere lento, ma inesorabile e pieno di rabbia e malinconia. “Trapjaw” è urticante, death metal moderno, screaming con riff stoppasti e batteria in mid tempo ma che non si scorda di assalire l’ascoltatore e annichilirlo. La titletrack è prog oscuro, basso in controtempo, un brano che ha echi tooliani per certi versi, ma anche profondità di anima, melodia e ispirazione vocale, grande solos ispiratissimo. “Verses of violence” è un coacervo di stili, ma anche personalità, metal del nuovo millennio; ove non riesce la distorsione sonora, colpisce l’anima con il cantato duttile e versatile, a chiudere il cerchio ci pensano le cover rilette in stile Byzantine di “ Moving in stereo” e “Servitude”,originariamente dei Cars di Rick Ocasec e dei Fishbone a mettere in chiaro l’eclettismo dei nostri. in conclusione, qui ed ora; una parola sola ci vuole: capolavoro, perché non viene in mente altro che definire così, un disco bello in ogni sua sfaccettatura e che emoziona e fa risuonare in equilibrio carne, anima e cuore. 

Voto: 8,5/10 

Matteo ”Thrasher80”Mapelli