TOMBS - The Grand Annihilation

Metal Blade
I Tombs dopo gli ottimi Below, sono l’ennesimo colpaccio doom metal in casa Metal Blade; ma a differenza degli svedesi, questi americani hanno un suono più ferale e meno classico. Mike Hill leader del gruppo ha generato il full dopo un ep, ed è il sesto capitolo di questi alfieri; l’apertura è puro violento death/doom,”Black sun horizon” è feroce, piena di ottimi spunti, riffs taglienti e una voce acidissima e animalesca, brano che rallenta gradatamente mentre la voce cambia tono assumendo dolore e pathos con le chitarre che scorrono in parti melodiche; il secondo brano “Cold” è imponente, possente e ricco di epicità una cavalcata doom/death con riffing compressi; la doppia cassa viene dosata a dovere e il nostro ha un impatto vocale potente e preciso;”Old wounds” è un brano anch’esso feroce, intriso di violenza un chorus da brivido recante odio e distruzione, poi ecco che nella parte centrale il brano accelera e mostra l’estro chitarristico dei nostri mentre il nostro declama il chaos in tono pulito.

Il brano sfuma per fare spazio a “November wolves”; un brano lungo sei minuti, atmosferico, oscuro e lento, implacabile con chitarre che grattano la carne; è un mid tempo thrash/death ,che ti spinge a fare su e giù con la testa a ritmo; il cantato è diviso a metà tra growl acidi e laceranti e voci pulite, e un breve solos in coda melodico e classico fende con malinconia la ferocia del brano; ecco che il quinto brano fa vedere una sfaccettatura sonora diversa dei nostri, ovvero un brano intriso di sfumature gothic, il singer ha un tono più scuro, ammaliante e decadente, acquista profondità in questo mid tempo, davvero grandioso; ”Shadows at the end of the world” è rabbiosa tristezza per un destino avverso, perché non c’è altro che distruzione, dolore alla fine del mondo; un death/doom lacerante, un mid tempo con chitarre serrate e senza possibilità alcuna di speranza; ”Walk with me in nightmare” è un brano breve ,intriso anche qui di umori goth, chitarre compresse che lascia il campo al goth/doom di “Saturnalia”, un brano che sembra preso da atmosfere dei Fields of the Nephilim. Un disco stupendo, intriso di rabbia, desolazione e senso di distruzione senza fine, i nostri hanno confezionato una perla dove le atmosfere sono cangianti ma l’idea di opprimente chaos e devastazione rimangono; grande opera. 

Voto: 8,5/10 

Matteo ”Thrasher80”Mapelli