STALLION - From the Dead

High Roller
I tedeschi Stallion, con il loro secondo album "From The Dead", paiono rappresentare un'operazione di revival dell'epoca d'oro del metal (gli anni '80 del ventesimo secolo), dirigendosi prevalentemente verso il Thrash più intransigente, e rievocando giganti come Dark Angel, Tankard e Destruction. Persino il nome, semplice, diretto ed assasino, di Stallion, è forse stato scelto per dare questa idea. Basterebbe tra l'altro guardare la loro foto di gruppo per sentirsi proiettati automaticamente nella "golden age" del metallo più rovente. Chiodi ri-chiodati, cartuccere alla Motörhead, chitarre dalla sagoma multi-appuntita (la Explorer tanto amata da James Hetfield)... Che dire, l'album è ben suonato e ben registrato, loro ce la mettono tutta per apparire molto potenti ed incazzati, quanto tecnicamente ineccepibili, nel limite del genere proposto. Una cosa che fa pensare è la quarta traccia "Waiting For A Sign", piuttosto atipica: si presenta come una metal song energica ma piuttosto melodica, tranne nel passaggio centrale dove si accende di velocità ed aggressività di puro thrash, che più violento non si può... nel resto del disco il verbo del Thrash Metal più intransigente è ben rappresentato.

Bisogna anche vedere quanto possono durare e quanto possono aver significato a lungo andare operazioni del genere, a cui la High Roller Records è piuttosto avvezza (si tratta di una label fortemente incentrata nella tradizione del metal, tanto per le ristampe che produce abitualmente su vinile, quanto con produzione di bands recenti che guardano alla storia del nostro genere preferito). Oggettivamente parlando, è bene che si perpetui la memoria del decennio d'oro del metal, con bands che si dedicano con passione a retrospettive del genere, dall'altro ovviamente nulla di nuovo. Comunque, un altro disco destinato agli appassionati del più violento, intransigente e irriverente sottogenere metal che sia mai nato da mente umana, e che ha cambiato fortemente la concezione di metallo pesante dal cuore degl ianni '80 in poi, spargendo il suo verbo in tutti e due i lati dell'Atlantico (gli Stallion ricordano tanto la Bay Area quanto la benemerita Scuola Tedesca). A voi! 

Voto: 6/10 

Alessio Secondini Morelli