MERRIMACK - Omegaphilia

Season Of Mist
Grande ritorno per i blacksters transalpini Merrimack, un lavoro pregno di oscurità, malignità e senso di inquietudine mortifera. L’opener “Cauterizing cosmos” è introdotta da percussioni tribali che piano piano lasciano al posto a riff maligni, gelidi e cupi, un mid tempo infernale, pregno di malvagità per poi sfociare in blast beats terremotanti e scream catacombali, la sezione ritmica è un panzer senza pietà, sfociando verso la fine in un terremoto percussivo. “The falsified son” è puro odio nero, chitarre di taglio “svedese”in termini di black metal vengono investite da blast beats e percussioni in mid tempo, mentre scream acidissimi vomitano odio, a metà del brano la marcia si riduce ma non l’aggressività della proposta, inquieta e letale. “Aphophatic weaponry” è dissonante, lenta, spettrale, un mid tempo sorretto da doppia cassa, e scream in dissonanza, mentre si melodie perverse e demoniache ci portano in territorio true black metal inondando di odio con blast beats, vocals efferate e maligne da parte di Vestal, la batteria di Blastum alterna sfuriate a parti in mid tempo, compatto, tecnico e letale in sintonia coi riff malvagi e freddi della coppia d’asce composta da A.K. e Perversifer; a metà brano cambio di marcia, un mid tempo mortifero e senza scampo.

“Gutter of pain” è una sinfonia nera in blast beats, che d’un tratto prende una piega doom/black metal, un riffing lento e malvagio che non lascia alcuna speranza. “Sights in the abysmal lure” è lenta, mortifera e oscura, riffing intrisi di inquietudine black metal, voce in scream acidissimo, per poi deviare in un furioso blast beats , una macchina da guerra. “Cesspool coronation” non ferma la pesantezza malvagia di questo lavoro che alterna parti lente e mortifere a sfuriate, e scream acidissimi e carichi d’odio, sul finale ecco un recitato in lingua madre che porta alla conclusiva e nerissima “At the vanguard of deception”. Un disco di grandissimo black metal, senza fronzoli, pietà e intriso fino all’orlo di malvagità pura; tutto qui è nero, e i nostri non smentiscono l’alta qualità che portano, gran bella proposta dalla divisione underground della mitica Season of mist. 

Voto: 8,5/10 

Matteo ”Thrasher80” Mapelli