MEGA COLOSSUS - HyperGlaive

Killer Metal
Band targata USA, precisamente provenienti dalla capitale del North Carolina, i “Mega Colossum” nati nel 2005 e con due Ep alle spalle, ci presentano un prodotto nuovo dalle sonorità interessanti, intitolato “Hyperglaive”. Traggono spunto dal mondo fantasy e avventuroso, pare infatti che la copertina m riprenda un film del genere fantasy anni ’80 dal titolo “Krull” di Peter Yates. Composto da musicista d’esperienza non proprio giovanissimi, pur essendo americani si inseriscono in un filone British, il loro è quello che viene definito New Wave di matrice British senza tralasciare l’Heavy Metal, genere che maggiormente li caratterizza. I cavalli di battaglia di questa band sono facilmente riscontrabili nella coppia di chitarre galoppanti e in una voce che si adatta a meraviglia al genere mantenendo invariata la parte melodiosa. Album composto da 8 tracce abbastanza omogenee percorre un viaggio entusiasmante in un Heavy metal che ripercorre le tappe fondamentali di quello definito Pure Classic. Pezzo letteralmente urlato, l’opener “Sunsword” parte alla grande sull’onda di un rock davvero incasinato e carismatico, la voce del cantante Sean Buchanan fa subito il so ingresso e si presenta come perfetta per il genere; il primo brano è fra i più belli, scandito da una serie di eccezionali assoli. Con il secondo brano la vena compositiva pare impreziosirsi alquanto,c i da la certezza di ascoltare un qualcosa di qualità, è ”Sea of Stars” sicuramente meno metalloso del precedente ma comunque carico di energia e riff ad effetto che ci prende, bellissime le pause create e i cambi di tempi eseguiti a più riprese.

Veloce, sempre più veloce con “Gods and Demons”, un pezzo che nel complesso appare meno caratteristico, completa l’opera senza in realtà aggiungere. Graffiante, accattivante si presenta “The Judge”, particolare nella trama musicale, l’intreccio fra le chitarre e la voce è meraviglioso, il modo di cantare a dir poco adorabile si intravede l’uso dell’ elettronica. Riprende i lavori sin ora ascoltati “Betta Master”, mentre con l’intro più soft si presenta “Behold the Worm” ma inizia presto a crescere per farci capire che sempre di rock si parla per tutta la durata; la parte finale del brano crea un effetto davvero caratteristico con cambi veloci. Sicuramente di piacevole ascolto e di arrivo immediato è il sound di“You died” una fra quelle più commerciali sicuro, più intrisa di pop rock, senza sminuire il brano rimane di ottima qualità e tende a mostrare le qualità canore che non mancano di particolarità e calore in nessun episodio. Dalle tinte orientali, emozionanti e trascendentali si aggiunge un finale meraviglioso a mio parere con “Star Wranglers” con più di 7 minuti di musica che ci cattura, ci intriga, ci conferma. Questo album non crea sicuramente tanti spunti innovativi, né sperimenta, rimane un disco che ameranno i metallari più classici e gli amanti del rock in generale. A mio parere resta un buon disco da ascoltare senza impegno si, ma con piacevole leggerezza, del resto non tutto dev’essere impegnato a noi che amiamo la musica custodiamo anche lavori di questo calibro. Sapranno sorprendere e dare di più negli date live. Al prossimo episodio Metallari! 

Voto: 7/10  

Angelica Grippa