RESURRECT THE MACHINE - Uncover The Truth

High Impact
Da Los Angeles California giungono a noi i Resurrect The Machine, con il loro esordio discografico "Uncover The Truth" risalente al 2014. 34 minuti di bordate metalliche di stampo tradizionale e straight in your face. In effetti, sin dalle prime note, i nostri presentano influenze della scuola statunitense di Savatage, Armored Saint ecc., lo si vede dal modo di usare la voce, che nelle parti più cattive risulta acida al punto giusto da rivangare reminiscenze del più classico Jon Oliva. Purtroppo c'é riscontrare ai nostri manca un po' di incisività, e un po' tutti i brani ne risentono. L'album non è proprio epocale, ha una produzione un po' troppo basilare e senza fronzoli, e sostanzialmente non va oltre una risicata sufficienza. Anche se la band dimostra un discreto livello tecnico, un po' tutte le tracce presenti su questo platter risentono di un po' di stanchezza compositiva, di già sentito, nonché di intrappolamento nei canonici stilemi del metal, senza eccessive impennate. Comunque, non disperiamo.

Non è tutto malvagio in questo dischetto: alcuni brani particolarmente viscerali con il ritmo a mille fin dall'attacco, più alcuni refrain corali come quello di "Creeper", sono tutti elementi che ricordano il caro e sano sound della NWOBHM, qualcosa a cui non sono mai rimasto insensibile personalmente. Un'operazione forse un po' nostalgica, ecco, forse possiamo definirla così. A questo punto il disco diventa anche molto carino e godibile, anche in virtù della sua esigua durata. Insomma, se l'intento era quello di far sentire quanto una metal band possa essere potente con delle composizioni tuttosommato elementari e dall'attacco frontale spietato tipico del metal classico più retrò, ciò è stato ampiamente dimostrato. Ma secondo me quello che manca è l'idea vincente, l'impennata compositiva che rende un brano un grande brano. Tuttavia, diamo loro tempo. Vediamo cosa ci riservano per il futuro. Lo consiglio comunque, anche se complessivamente gli ho dato solo 6 su 10, a chiunque sbava ed agogna il metal nella sua forma viscerale e sente la mancanza di Angelwitch e Witchfynde. 

Voto: 6/10

Alessio Secondini Morelli