FOSCOR - Les Irreals Visions

Season Of Mist
La solare Spagna ha anche colori foschi, un grigio scuro che scolora ma tende a questa tonalità, un contrasto col paesaggio e questo è dovuto al gruppo catalano dei Foscor. I nostri partiti da un metal estremo di ambito black metal, si sono evoluti stemperando l’aggressività sonora in questo nuovo album, asciugando la formazione diventando un trio ma con tanta sostanza musicale; l’opener fa già capire che il post metal rivisto in chiave strema con percussioni, ruvido chitarrismo, voce chiara ma elegiaca, con un ombra malinconica ad opera del cantante Fiar, per poi a metà brano arrivare ad un blast beat con dissonanze chitarristiche;”Ciutat tragica” è un brano percussivo con chitarre di derivazione estrema, ma non solo, perché qui c’è anche dell’acidità nel suono, una dissonanza che rende ancora più cupo il suono e troviamo come special guest, il cantante dei Primordial Alan Averill;”Altars” sembra strappata a un gruppo post rock, venato di malinconia, la batteria cambia tempo, soluzioni progressive vengono fuse con la cifra dei nostri che è varia e non si può a volte identificare col metal, sarebbe tropo facile.

”Espectres al cau” ha qualche richiamo al passato in certe asperità chitarristiche ,ma i nostri dipingono un quadro sonoro gotico in senso lirico, con sapiente uso della batteria e cambi di atmosfera, e poi arriva una sorpresa al termine del brano, il bandoneon a colorare di malinconia un’opera che è già tendente all’oscuro. Anche il brano ”De marges i matinades”,è un brano stupendo, perché è anche qui percussivo, dissonante e venato di spunti prog che defluisce nella finale titletrack, che è intensità pura dal punto di vista lirico e musicale ;i nostri hanno fatto un disco bello, non immediato, difficile al primo ascolto ma che ti entra nell’anima piano piano, perché anche il grigio può essere lucente, e i nostri lo sanno, capolavoro. 

Voto: 9/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli