ANATHEMA - The Optimist

Kscope
Ritorno per i britannici Anathema, la band dei fratelli Cavanagh dopo “Distant satellites” torna con questo lavoro che prosegue il cammino dei nostri abbracciando il rock in ogni sua forma anche con punte progressive; è il primo concept album per i nostri ma la classe rimane intatta, un filo scuro, intriso di lunarità che percorre tutte le tracce del nuovo album. Si perché se cercate un album solare, positivo, pieno di buoni sentimenti ma piatto come un frisbee; questo disco non fa per voi; questo album gioca con humor tipicamente british già dal titolo;”Leaving it behind” è rock puro, con tanta passionalità elettrica ma non solo;”Endless ways” è un brano che tocca il prog e il pop più adulto e venato di tristezza; un brano che vi entrerà nell’anima; il brano “Springfield” sembra un brano dei Tool ma rivisti in salsa Anathema, con una componente melanconica.

La titletrack è elegia pura, delicata, ma “pesante” nel suo essere venata di tristezza, un brano bellissimo che entra dentro dopo un paio di ascolti, in questo lavoro c’è anima, cuore e spirito ,con una forte identità che sfrutta la melodia e il pathos, basti sentire anche la conclusiva e lunga “Back to start”, un saliscendi emotivo. I nostri io me li ricordo tantissimo tempo fa, erano gli anni 90,e li vidi partecipare a un festival metal nella mia città, Bergamo; allora erano dei giovanotti che proponevano un death/doom dolente e malinconico, che sapeva di pioggia, una band agli esordi ma che si sentiva e voleva farsi sentire; ora questa formazione è scomparsa da tempo ;il metal degli esordi ,un ricordo lontano ,ma non l’idea di fondo dei nostri, che è quella di proporre un suono privo di luce ,ma pieno di una drammatica bellezza che colpisce cuore e anima. 

Voto: 8/10  

Matteo ”Thrasher80” Mapelli