MANUEL TAVONI - Back to the Essence

AZ Blues
Un’intera vita all’insegna della musica e di una ricerca continua per un album d’esordio di grande spessore compositivo, parliamo di “Back to the essence” del chitarrista emiliano Manuel Tavoni, pubblicato il 4 maggio 2017. Questo talentuoso ragazzo ha percorso una strada tortuosa per la conoscenza dei vari generi che lo ha portato a compiere la scelta più affine alle sue inclinazioni compositive. Al termine di questo viaggio si è avvicinato alle radici dell’American music, influenzato dal soul, dai cori gospel così come dal blues tanto evidente nell’album, a non mancano spunti pop e funk. Una fusione che permette di arrivare ad un’ampia fetta di pubblico senza escludere i palati fini, che amano nello specifico i diversi generi. Parto dicendo che per me questo è un lavoro d’esordio supremo valido sotto tutti i punti di vista, buono il songwriting, bravissimo il musicista capace di ricreare nella semplicità di un assolo di chitarra un’intera atmosfera classic blues e capace di scaldare un’anima. Sono 12 i brani che lo compongono e tutti collegati dalle tematiche delicate affrontate, portatore di valore si parla di libertà sia nella scelta compositiva che nel contesto propriamente sociale, amore per amici e famiglia ma soprattutto la ricerca dei valori alla base di quell’avventura meravigliosa che è la vita. “Fight for freedom” è la track d’apertura all’insegna del blues soft ma coinvolgente, bastano una chitarra ed una voce calda per dar vita ad un esperimento destinato ad orecchie raffinate , tutto ciò accompagnato da un bel coro. “I’m taking about the blues”, visto che parliamo di blues ci ricolleghiamo al titolo del secondo brano, che crea un’atmosfera differente nell’alternare parti vocali graffianti e altre melodiche in falsetto, un duo proveniente dalla stessa voce a dir poco magnifico; si prosegue con “Free to be”, la prima ballad in coda, un effetto chorus tutto da godere, l’ascolto piacevole è sicuramente legato ad un ritornello che si apre ad una larga fetta di pubblico.

La title track ha l’introduzione a sola voce, suoni folkeggianti, dev’essere apprezzato tutto d’un fiato, arriva il primo brano pubblicato da Tavoni, “My baby doesn’t speak” ed è facile capirne il perché analizzando un sound particolare ma soprattutto ad effetto diretto, appare trascinato, ma la voce ha il grande merito della riuscita del pezzo. Movimento e folk per “The Party”, se si chiudono gli occhi immaginiamo di essere in macchina e davanti a noi tanta strada, un pezzo scherzoso che non rinuncia alla qualità esecutiva. Ritorna il calore e la passione con “Here with you”, brano interamente incentrato sull’amore, una ballad che dalle sole note pare esprimere sentimento, apprezzabile l’assolo di chitarra all’inizio e nella parte terminale. Ancora una canzone folkeggiante con “Walking down the river”, così come facilmente lo si evince dal titolo, ha un ritmo più sostenuto che aggiungono interesse alla raccolta. Alternanza tra pezzi lenti e pezzi più incalzante, scelta a mio parere azzeccata per non annoiare l’ascoltatore, così giungiamo ad un’altra ballad, la più semplice per composizione sicuramente, intrisa di pop, il brano meno particolare del disco, parliamo di “When the world sleeps”. Compensa il tutto il divertente pezzo “Grandma” capace di creare da solo un luogo intero nell’immaginazione dell’ascoltatore donandole un pizzico di libera interpretazione, fantastico l’effetto del piano che sembra accarezzare. Chiudono il tutto due pezzi ancora lenti “Angel of the Night” più bello, romantico e “I take a Moment”. E’ un buon album, non particolarmente impegnativo ma lo si può ascoltare quando vige nel cuore serenità, non da sottovalutare la scelta di un lavoro così. Il suo accostarsi ai vari genere fa acquisire valore al tutto, senza togliere il fatto che tocca quei generi che personalmente apprezzo particolarmente e che una voce così è capace di suscitare emozioni profonde. Bravo Manuel, al prossimo travolgente lavoro! 

Voto: 8/10  

Angelica Grippa