INGLORIOUS - II

Frontiers
Pare davvero impossibile rimanere indifferenti a pubblicazioni di lavori di tale calibro, parlo si da estrema fan del rock più puro e valoroso marchio settantiano, ma è anche vero che un album così è obiettivamente materiale prestigioso per tutti i padiglioni auricolari. Stiamo parlando del secondo album della band “Inglorious”, se già con la prima uscita dell’album omonimo ci avevano lasciato senza parole in un esordio pregevole, ora sembrano pronti a fare di più con “Inglorious II”, ancora più perfezionato il loro stile. Diciamo che una band che riesce ad affiancarsi a veri mostri sacri come i Deep Purple, loro più chiara ispirazione, i Led Zeppelin o Bad Company, inserendo anche elementi di innovativi e di ispirazione personale sono di rara fattura nel panorama musicale attuale. Sono da considerare una band “New Classic hard rock”, perché riprendono le tematiche e lo stile di ciò che meglio a saputo produrre il genere nella storia, dandogli un marchio tutto personale, ah che goduria!. La Frontiers Music Srl ha orgogliosamente presentato il 12 Maggio 2017 questo capolavoro assoluto che sicuramente si imporrà fra le migliori produzioni dell’anno, emergono passo dopo passo l’affiatamento fra gli elementi della band, di nuova costruzione ma composta da musicisti esperti. La gemma delle gemme è il singer, Nathan James, una delle voci migliori attualmente in circolazione nel mondo dell’Hard Rock moderno che ha accompagnato a suo tempo le “Trans-Siberian Orchestra” e il chitarrista “Uli John Roth, tutto ciò è accompagnato dalle chitarre mozzafiato di Andreas Erikssson e Will Taylor, con ritmo scandito dalla batteria di Phil Beaver e dal basso Colin Parinson, questi ultimi già compagni di band nei “Somerset”. Il singer è davvero strepitoso, voce blues, grandissima potenza vocale adattabile ad ogni genere e atmosfera, c’è solo da inchinarsi a questo cantante ad ogni passaggio dell’album, mette letteralmente i brividi. Non a caso sono stati definiti niente di meno che da Brain May come “I novelli Deep Purple”, un accostamento ripetuto facilmente percepibile nel sound di quasi ogni brano del lavoro nato in collaborazione con Kevin Shirley. Già dal primo brano è evidente il notevole valore del platter, con “I don’t need you loving”, uno dei migliori, inizio ingannevolmente soft con arpeggio che in breve tempo si trasforma in una vera esplosione Hard rock piena di grinta, evidente soprattutto nell’introduzione il marchio blues. Sempre più in alto con “Taking the blame”, primo pezzo in cui l’impronta dei Deep Purple appare chiara e forte, graffiante esplosivo, grande capacità di alternare parti più aggressive a parti più melodiche; l’atmosfera si fa più serena con “Tell me why”, ha un qualcosa di western, presenza di cori ben fatti e un ritornello ad effetto immediato che nei live si presume avrà sicuramente successo; quarto pezzo in ordine è “Read all about it”, un rock funesto con grande importanza alla sezione ritmica granitica e un’impostazione più moderna rispetto alle altre, segue una vera chicca “Change is Coming”, uno dei brani in cui la voce di James fa venire la pelle d’oca, un pezzo intriso di blues caratterizzato da un crescendo esplosivo dove il mix strumentale tra batteria, chitarre e basso risulta micidiale; stessa trama musicale per “Making me pay”, però è più lenta, questi ultimi due pezzi attraverso la performance vocale sprigionano una grande dose di sensualità.

Altro cavallo di battaglia è il brano “Hell or high Water”, facilmente accostabile alla produzione di un altro mostro sacro della storia rock, gli Aerosmith, l’introduzione è elegante ma si trasforma in un pezzo molto più Hard con lo scorrere del tempo; in “No Good For You”, abbiamo una duplice esecuzione spettacolare, quella strumentale e quella vocale, nessuna sovrasta l’altra ma insieme danno vita ad un pezzo dalle melodie gradevoli con chitarre in primo piano. Si continua sulla scia del pure Hard Rock con “Black magic”, questo più di tutti rappresenta il loro stile e le intenzioni del disco. Un capitolo a parte merita uno dei brani da me più amati “Faraway”, forse per la matrice zeppeliana, emerge come una perla, intro di chitarra acustica e una voce che scalda il cuore con lo scorrere del tempo la traccia si carica d’asprezza, si chiude il meraviglioso tutto con “High Class Woman”, brano rockeggiante ma con sfumature ancora soul, altro genere altra particolarità e costante vicinanza ai Deep più melodici. Ripercorrendo con attenzione le tappe possiamo concludere dicendo che unire una voce fantastica a musicisti esperti, un buon songwriting e riferimenti a mostri sacri può essere davvero letale per le orecchie, in senso positivio ovviamente. Il disco è disponibile nella versione CD, e una Deluxe Version che contiene anche un Dvd con concerto della band al Download Festival 2016, e altri due bonus con i video di “I don’t need your loving” e “Taking the blame”. Quanti apprezzamenti si possono fare ad un album di questo genere, sono di parte su tutto lo ammetto, ma ascoltare musica cosi di questi tempi rende davvero felici e speranzosi per il futuro. Grazie mille Coraggiosi giganti della musica rock!  

Voto: 9/10  

Angelica Grippa