ANCIENT DOME - The Void Unending

Punishment 18
Dal Varesino provengono gli Ancient Dome, progetto musicale esistente dal 2000 ed orientato nel riproporre e rivitalizzare un periodo musicale attualmente in riscoperta generale. Trattasi infatti di un'ottima mistura di potente Thrash Metal di derivazione Bay Area, con iniezioni di potenza provenienti dal metal classico, vero e sanguigno, che solamente chi ha vissuto sulla propria pelle gli anni'80 del genere riesce ad apprezzare, ed una certa tendenza al tecnicismo. Cominciamo subito a dire che non si tratta proprio di novellini: come detto sono sulle scene da ben 17 anni, ed all'attivo hanno la bellezza di 3 full-lenght albums più svariati demo e promo, EP e una raccolta. Questo "The Void Unending" mostra immediatamente di che pasta sono fatti i nostri amici da Saronno (VA). Fin dall'inizio le chitarre, energiche e prodotte con grande gusto (complimenti alla Punishment 18 per la produzione davvero eccezionale) la fanno da padrone. Quando l'intro "Target Unknown" lascia il posto alla prima song, "Black Passage", l'ascoltatore si ritrova in pieno trip '80s, ma rivalorizzato il tutto, ripeto, con un certo gusto tecnico-compositivo ed una produzione virtualmente perfetta. Per tutto il brano permane quell'atmosfera derivante dalle iniezioni di metal classico, specie nell'uso della voce, anche se addentrandoci sempre più nell'ascolto, soprattutto con brani come la title-track e "The Rules Of Hate" si vira su trame sonore sempre più violente e ritmi forsennati, sempre accompagnati da una certa versatilità compositiva e gusto tecnico ottimamente calibrati a seconda di quello che è il mood di ogni brano, ed un cantato che si divide tra parti caratterizzate da una certa verve similare alle ugole del power metal ed una rabbia che sconfina a volte nel growl.

Devo dire in effetti che Jerry riesce a tenere abbastanza bene le variazioni sul tema del cantato, con un discreto mestiere, arrivando anche ad una "maledetta" narrazione da brivido nel bel mezzo dello strumentale "Fifth Dimension", composizione di ottima levatura che esemplifica le doti tecnico-compositive degli strumentisti. Più orientata verso lo stile power/prog metal, secondo me, è D.I.E. (Droids In Exile), la quale dimostra ancora una volta la versatilità della miscela di stili all'interno della quale operano i Dome. Apprezzabili moltissimo anche i testi che, a quanto ho capito, sono raccolti in una sorta di concept di tematica Sci-Fi, descriventi il viaggio intergalattico effettuato dalla versione fantascientifica dei mitici "Argonauti", una vicenda abbastanza complessa tra implicazioni fantapolitiche e lotte planetarie, che ha bisogno di un po' di tempo ed ascolti per essere compresa fino in fondo. Non sono molti i prodotti che rivitalizzano un "sottogenere" che fa parte della Storia del metal come il glorioso Thrash... questo è uno di quelli. Ancient Dome sono riusciti a valorizzare il genere ed a modernizzarlo senza snaturarlo, sfornando un prodotto innanzitutto adulto e ragionato, prodotto alla grandissima e con un concept fantascientifico accattivante sin dalla bella copertina. Acquisto obbligato quindi a chi ama le bands storiche del genere, ma anche a chi, pur orientandosi su ascolti più moderni, voglia cimentarsi in lidi sonori basati sì su coordinate musicali considerabili Storia (le stesse su cui poggia il moderno "groove metal") ma spumeggianti in quanto proposte con una produzione pulita e moderna (ancora complimenti per la produzione).

Voto: 8/10

Alessio Secondini Morelli