ANCIENT DOME - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

Pol: “The Void Unending” è il nuovo e quarto full length degli Ancient Dome, partorito dalla nuova ed attuale formazione (Pol, alla chitarra dal 2000, Joe alla batteria dal 2007, Jerry alla voce dal 2011, Giò al basso dal 2015 e Marco alla chitarra dal 2016); ci tengo a precisare che è nato da un lavoro di squadra, mentre i precedenti nascevano da brani scritti dal sottoscritto. La varietà stilistica si sente, ma il tutto si amalgama alla grande, con brani che sembrano nascere da una sola mente ma sono il frutto di cinque teste differenti, il che lo rende ancora più speciale per chi vi scrive… lascio il compito di fornire maggiori informazioni agli altri ragazzi!

Gio: “The Void Unending” è probabilmente il disco più strano prodotto dagli Ancient Dome, perché per la prima volta in 15 anni, la band è composta da 5 elementi diversi gli uni dagli altri. Non siamo più una band di thrasher che registra un disco thrash, ma una band di metallari assortiti che mettono in gioco le proprie influenze e le proprie capacità guidati da un obiettivo comune. Il risultato? Per noi che l'abbiamo vissuto in prima persona è stato sorprendente, non ci aspettavamo di raggiungere un simile equilibrio perfetto già al primo disco della nuova formazione. E quello che ci carica particolarmente è che a tutti gli effetti è un crocevia nella carriera dei Dome, potrebbe rappresentare il nuovo sound della band oppure essere il primo step di un'evoluzione ulteriore… staremo a vedere.


Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

Pol: la band è nata nel 2000 dal sottoscritto, dal primo bassista Cuzzo (con noi fino al 2011), dal primo chitarrista Pech (con noi fino al 2004) e dal batterista Sira (con noi fino al 2007). Primo album ufficiale per Punishment 18 Records nel 2009, sodalizio che dura tutt'ora col quarto album pubblicato quest'anno sempre per l'etichetta di Corrado Breno. Per i dettagli, fatevi un giro su www.ancientdome.com, non sto a tediarvi di più…

Come è nato invece il nome della band?

Pol: un'idea del nostro primo batterista Sira, che voleva trasmettere la visione di una band ancorata alle amate sonorità del thrash metal degli anni '80… Ancient Dome (of Thrash), l' “antica dimora del thrash”…

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

Pol: ho portato avanti una sorta di concept album basato su tematiche sci-fi col primo, terzo e quarto album, la “saga dello Human Key”, con il prezioso contributo di Jerry, che ha curato la stragrande maggioranza delle liriche dal suo ingresso in formazione ad oggi. Non mancano tematiche sociali (vedi il nostro secondo album), che se anche non smuoveranno le coscienze, quantomeno mostrano il mio pensiero su diversi altri argomenti.


Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

Pol: Il nostro non è un thrash canonico, il che da un lato preclude una buona audience, dall'altro rende i brani più personali (a mio avviso, chiaramente); le melodie di cui infarciamo tutte le nostre canzoni sono quell'elemento che aiuta a rendere “particolare” la nostra musica… speriamo anche interessante!

Joe: abbiamo gusti e stili differenti l'uno dall'altro; personalmente sono un fan del progressive, per cui trovo stimolante il poter fondere, in un brano, passaggi prog al classico “tupa tupa” che contraddistingue il thrash.

Marco: Secondo me vi è differenza tra noi e il classico thrash… il nostro è una unione di generi, le basi sono ovviamente thrash, ma si passa attraverso progressive, con spruzzate di power…

Pol: ovviamente Marco intendo power americano, o US Power… altrimenti lo si caccia dalla band!

Gio: la nostra musica è un'arma a doppio taglio, abbiamo scelto di integrare all'anima thrash che contraddistingue gli AD sempre più melodie e “spolverate” di progressive. Questo rischia di metterci in una posizione di mezzo dove non siamo “abbastanza thrash” per gli estimatori del genere ma nemmeno “abbastanza tecnici” da poter guadagnare consensi tra gli estimatori del progressive. Tuttavia questa nostra versatilità è anche un pregio, ci facilita nella fase di composizione prevenendo il rischio di cadere in vecchie soluzioni già utilizzate, ci rende più facilmente inseribili anche in contesti live (abbiamo suonato insieme a band thrash ma anche death, heavy, speed…), ci rende alla portata di tutti, insomma se un metallaro (a prescindere dal genere che predilige) si trovasse tra le mani un album qualsiasi degli Ancient Dome, almeno una canzone la troverebbe interessante.


Come nasce un vostro pezzo?

Pol: riff registrati o tablati nella stanzetta di casa, che vengono poi arrangiati dalla band e migliorati in caso non convincano appieno.

Joe: sarò sincero: non sono mai stato in grado di creare un pezzo da zero. Mi affido sempre alla vena creativa degli altri componenti per dare l'idea iniziale del pezzo, per poi metterci del mio andando a personalizzare la parte che riguarda il mio strumento.

Marco: per quanto mi riguarda, i brani cominciano nella mia testa nei momenti più disparati della giornata. Spesso mi vengono in mente mentre guido, li registro vocalmente con il telefono per poi riprodurli con la chitarra.

Gio: Pochi semplici passaggi: Pol scrive un pezzo, io faccio critiche/osservazioni, lui mi caccia dagli Ancient Dome, io ritiro tutto e lui mi riprende nella band. Scherzi a parte non c'è un protocollo standard se non lavorare a 10 mani su ogni singolo riff anche a costo di cambiare sensibilmente la struttura di una canzone a pochi giorni dalle registrazioni se il pezzo non convince tutti. Probabilmente una delle cose che rende gli AD perfettamente funzionanti è il reciproco coinvolgimento, anche “forzato” se serve a spronare. Prendiamo in giro Pol chiamandolo “il Tiranno” ma alla fine è il primo a sincerarsi che tutti siano soddisfatti.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Pol: dico “D.I.E.” perché è composto da riff che volevo da tempo presentare all'opinione pubblica… ci sarebbe dovuto essere un ospite straniero su quel brano, un pezzo di storia del thrash metal europeo, ma purtroppo contrattempi non hanno permesso la sua presenza: ci rifaremo!
Marco: assolutamente “The Void Unending”, è il mio primo brano a finire su un disco... un grande disco tra l'altro!

Gio: “Sicuramente D.I.E. e Chain Reaction, sono un amante delle melodie e li sono particolarmente valorizzate inoltre sono quelle nelle quali, a mio avviso, è più evidente l'evoluzione nel sound della band.


Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

Pol: Metallica (inutile negarlo), Death, Heathen, Coroner, Control Denied, Iced Earth, Paradox… e centinaia d'altri nomi!

Marco: In primis Iron Maiden, Megadeth, Symphony X, Dream Theater

Gio: Io sono quello che li dentro non c'entra un cazzo, quello che “Ci serve un bassista, Jerry ne conosci uno?” quindi le mie influenze sono molto diverse dagli altri Dome: Blind Guardian, Ayreon, Symphony X, Orden Ogan, Rage, sono quelli a cui mi appoggio maggiormente quando devo comporre qualche passaggio per gli AD o quando devo scrivere le mie linee… e sono quelle che si avvicinano di più, figurati le altre!

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

Pol: Come sempre, cercheremo di racimolare più date possibile per supportare l'album a dovere, e sicuramente ci avvarremo del potere del web per espandere i nostri artigli sull'universo intero… abbiamo un cosmo da colonizzare!

Gio: Suoneremo ovunque avremo modo di farlo e daremo il meglio di noi in sede live. Per quanto riguarda la promozione e le vendite stiamo ancora valutando se puntare sulla coercizione o sull'ipnosi.

E' in programma l'uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Pol: Al momento no, nulla toglie che in un futuro EP (siamo soliti far uscire un ep di transizione fra un album e l'altro, con 2/3 inediti, brani ri-registrati e chicche dal nostro passato) possano esserci un paio di inediti ed un concerto registrato dal vivo… diciamo che i live album ed i dvd sono materiale per gente con un certo seguito, mentre noi navighiamo in acque ancora profondamente underground.

Joe: Ormai andiamo sul bluray 4k per star al passo!


Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

Pol: La scena italiana è stupenda in certi momenti, pessima in altri. Ma non credo sia differente in altre nazioni, le difficoltà ci sono per tutti e la “scena perfetta” è probabilmente solo una chimera. È difficile proporre la propria musica dal vivo, a maggior ragione se fai solo inediti, se non hai un grosso seguito e se non sei supportato da una agenzia di booking… ci proviamo, i nostri ritorni in termini di stima da parte di chi ha potuto assistere ad un concerto degli Ancient Dome ci sono stati e speriamo ci siano ancora, personalmente mi basta da 17 anni a questa parte, quindi avanti così!

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Gio: Né l'una né l'altra a mio avviso, ma solo per colpa nostra. Diciamo che abbiamo avuto dei piccoli vantaggi a livello di diffusione (Youtube, Spotify) e di network fra le band, è molto più semplice contattarsi organizzare live insieme, promuoversi a vicenda. D'altro canto non ci siamo mai “davvero” impegnati a sviluppare a dovere i canali social, abbiamo un ottimo sito grazie a Daniela (l'imminente moglie di Pol) ma il canale Youtube e la pagina Facebook fanno proprio il minimo sindacale… e questa scelta la stiamo pagando in termini di visibilità, contiamo di porvi rimedio al più presto.

Marco: Internet è arrivato ad essere una realtà importante soprattutto per le band dell'universo underground. Permette di avere una visibilità altrimenti impossibile da ottenere… basta vedere quanto è importate al giorno d'oggi avere un video su YouTube.


Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Pol: Sicuramente cercare di incastrare soluzioni non convenzionali all'interno dei brani aiuta a valorizzare i riff che suoniamo: il fatto che poi sia più complicato suonarli dal vivo è sì uno svantaggio, ma in compenso garantisce enorme soddisfazioni a livello di band! Non siamo di certo a livelli di mostri più o meno noti nella scena, ma devo dire che ci togliamo anche noi le nostre soddisfazioni!

Marco: Dovrei fare Jazz… sono sprecato! A parte gli scherzi non potrei suonare altro, vi è solo Metal in me!

Gio: Ti sembro forse uno che ha del talento da musicista?

C'è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

Pol: tantissimi, anche se il mio punto di riferimento col quale avrei sognato di poter avere a che fare ci ha lasciato anni or sono vinto da una terribile malattia… R.I.P. Chuck

Marco: Michael Romeo… potrei piangere!

Gio: Arjen Lucassen senza ombra di dubbio, la sua genialità e creatività hanno un che di sovrumano.


Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Gio: Se alla nostra età riusciamo ancora ad andare avanti è grazie a chi crede così tanto nella scena underground da leggersi un'intervista sugli Ancient Dome, grazie per tutto il supporto che ci date! Grazie per essere al nostro fianco nella conquista del cosmo!

Pol: Cosmic Thrash is the law! Seguiteci su www.ancientdome.com

Maurizio Mazzarella