THE DOOMSDAY KINGDOM - The Doomsday Kingdom

Nuclear Blast
Leif Edling, noto bass player dei grandi Candlemass ed altri ottimi progetti, ritorna alla ribalta con i suoi The Doomsday Kingdom, pubblicando per la sempre attenta etichetta tedesca Nuclear Blast, un nuovo album di inediti che porta proprio il nome della band The Doomssday Kingdom. Già dal nome stesso si può percepire che il nostro caro Leif non si discosta tanto dalle sue precedenti produzioni, soprattutto se paragonate alla band “Madre”. Il classico suono che anche lui stesso ha contribuito a creare è qui, dentro questo platter, dalla durata poco più di cinquanta minuti. Quel doom metal figlio diretto dei Black Sabbath e Candlemass. Riesce nell’intento di unire queste due grandi band in un solo lavoro, concentrando le sue visioni della musica in otto tracce, degne del nome che portano. Si parte già alla grande con l’opener Silent Kingdom. Il riff iniziale ci riporta direttamente alla memoria uno degli album dei Candlemass forse il più sottovalutato della discografia di questa band, ovvero Dactylis Glomerata uscito ormai nel lontano 1998. Si avvicina molto per il groove che contiene il brano.

Mentre Never Machine ci consegna una band alla stregua dello stoner rock, sempre e comunque rimanendo all’interno del genere, senza mai perdere l’occhio per l’heavy classico e il doom di sua concezione. Le vocals ricordano molto da vicino il nostro grande orgoglio “nero” italiano Steve Sylvester dei sempre grandi Death SS. I solos trovano giusta posizione e gusto per la melodia malinconica e oscura che invade l’intero lavoro. Lavoro comunque notevole anche per via dei musicisti di livello coinvolti come : Marcus Jidell alla chitarra, Niklas Stalvind ,voce, Andreas Johansson alla batteria ed ovviamente lui il master mind al basso. Ovviamente i paragoni con la sua band principale sono del tutto spontanei a causa del sound molto simile. Poco si differenzia tra le due. Facendo notare e non poco chi è effettivamente che ha contribuito in modo pesante al successo dei doomsters svedesi. Tutti i brani pescano a piene mani da tutte le produzioni sue passate. Una menzione a parte la si deve alla magnifica strumentale See You Tomorrow, che con la sua dolcezza e pacatezza trasporta lontano, molto lontano l’ascoltatore, facendolo quasi sognare…Nulla da far gridare al miracolo, ma comunque capace di suscitare più di un emozione. 

Voto: 7/10

Sandro Lo Castro