LUX PERPETUA - The Curse Of The Iron King

Underground Symphony
La sempre attenta Underground Symphony è ormai diventata casa di molte power metal bands. E non fanno eccezione i Lux Perpetua, provenienti dalla stupenda città di Varsavia. Con questo nuovissimo The Curse Of The Iron King ci troviamo difronte all’ennesimo album di power fantasy metal, nella migliore tradizione europea. Dopo il primo vagito a nome Celebration , che funge da apripista a questo lavoro, possiamo già sentire il classico sound power con la title track, The Curse Of The Iron King, mettendo subito in mostra di cosa sono capaci musicalmente i Lux Perpetua. Un brano che parte in modo epico e battagliero fin da subito, classiche accelerazioni speed infarcite da ariose sinfonie che fanno ben sperare nelle successive songs. Ed effettivamente il successivo approccio è abbastanza catchy nei ritmi già all’inizio velocissimi. Rimandano alla memoria una band in particolare con questo brano, i Lost Horizon. Fin qui davvero impressionante la somiglianza, sia per l’utilizzo delle accordature delle chitarre e moltissimo e anche per la paurosa vicinanza alle vocals della band di Gothenburg.

Il lavoro comunque risulta piacevole all’ascolto anche se il sound purtroppo rimanda troppo alla mente ad altre bands quali Freedom Call, Rhapsody Of Fire i già citati Lost Horizon, ma in generale la scena power europea. I testi neanche, a parlarne, lo si può capire dal bellissimo art work di cosa trattano. Degna di nota è sicuramente Riders Of The Dead che all’inizio ci riporta alla mente i primissimi Helloween! Generalmente tutti i brani, nonostante pecchino molto di personalità, si fanno ascoltare davvero bene, suonati con maestria e prodotti alla grande. Di per sé non è un brutto lavoro, anzi superiore sicuramente alla media, ma come parecchi altri album simili, si rischia di confonderli facilmente se non si tiene bene a mente il nome Lux Perpetua. Platter che comunque merita indubbiamente più di una possibilità! E’ probabile che riescano ad emergere dalla massa anche senza aggiungere assolutamente nulla di nuovo come già detto sopra. 

Voto: 6,5/10

Sandro Lo Castro