ALESSIO SECONDINI MORELLI'S - Hyper-Urania

Autoprodotto
Un’immensa e travolgente storia d’amore che dura da tutta una vita con la musica Rock, questo vuole raccontarci Alessio Secondini Morelli nel suo nuovo e laborioso lavoro “Hyper-Urania”. 6 traccie di incantevole forza e bellezza curate al dettaglio dove mostra passo dopo passo la sua immensa bravura come chitarrista, mai esagerato sempre alla giusta velocità e con un gusto davvero raffinato. L’obiettivo principale dell’Album è parlare alle nuove generazioni evidenziando la rinascita di un genere che non è mai morto, l’Heavy Metal ultimamente particolarmente in auge, questo genere sembra più vivo che mai. Un esplosivo Rock Metal si fonde ai riff anni 80 dell’epoca d’oro britannica ma da non trascurare l’influsso della musica d’oltreoceano che in alcuni passaggi si fa veramente evidente.Le ottime condizioni dell’Heavy prendono vita in un lavoro eterogeneo e completo nonostante la brevità:si parte già alla grande con “Arkam”, il rock ben eseguito nota dopo nota si intreccia alla voce forte ed elegante di Federica Garenna che riesce magnificamente ad adattarsi alla trama del pezzo, ad impreziosire il tutto nel ritornello una sorta di botta e risposta con il coro, brano lungo e complesso; cambia di tessuto ma non di genere, si continua a volare con “Lord Of the Flies”, la performance è a voce piena cambio di registri nelle note alte nella parte finale sembrano sovrapporsi due voci, brano riuscito; inizio al graffio, amanti del hard rock metalloso deliziatevi in “Fuga in Mi Minore ‘Del Canto delle Valchirie’”, rimanete in ascolto di questo breve capolavoro strumentale che vi farà affiorare la voglia di andare avanti e salire in un crescente metallico di “Scarlet Queen”, adorabile performance vocale che si intreccia a meraviglia con tutti gli strumenti che nella seconda parte danno vita ad un’atmosfera a tutta forza, rispetto al precedente cresce il livello.

Parliamo dell’entusiasmante cover del brano fantascientifico “Veterian Of the Psychic Wars” dei Blue öyster Cult, il brano più bello e travolgente dell’ intero platter: un magnifico Francesco Lattes sempre all’altezza carica di passione il tutto, quando aumenta il tono del brano si fa più accattivante la sua vocalità. Davvero emozionante. Non ci può aspettare chiusura diversa, Rock e ancora Rock, Hard ed Heavy si uniscono in “Steven Shark” creando sull’ascoltatore un effetto quasi ipnotico, pezzo strumentale di chiusura degno di nota. Solo sforzandosi si riesce a trovare un difetto in questo lavoro, infatti l’artwork non è fra le migliori ma sponsorizza con un primo piano in modo semplice un artista solista che in precedenza a militato nella formazione degli Anno Mundi. Se non amate le ricercatezze commerciali stile moderno ma amate il rock in tutte le sue varianti Old School non potrete non amarlo, punti di forza dell’album a mio parare la chitarrista di Secondini eccezionale in ogni sua variante, la voce trascinante e bellissima di Lattes che dona un qualcosa in più. Il tributo alla micidiale musica Heavy è riuscito alla grande, sei minuti di ottima musica ad alto contenuto metallico!

Voto: 8/10

Angelica Grippa