BASTIAN - Intervista alla Band


Recentemente è uscito l’ultimo disco in studio dei Bastian. Come è stata studiata la stesura di questo lavoro?

La stesura dell’album è stata fatta più o meno sulla stessa linea dei precedenti lavori. Una volta registrate le parti di chitarra, ho inviato i files negli States dove lo storico batterista Vinny Appice ha registrato le parti di batteria per quasi tutti i brani. Infatti troverete nell’album anche “the monster dramme” Thomas Lang nel brano hard rock funk  “Moth Woman” ed il siciliano Stefano Ruscica nella ballad  “Jasmine & Sebastien”, di cui ho poi realizzato anche il video. Segue la stesura con la registrazione del basso da parte del sempre presente Corrado Giardina e del bravissimo cantante svedese di origine greca Apollo Papathanasio che chiuderà in parte le registrazioni. Dico in parte, perché a differenza dei precedenti  lavori, in quest’ultimo album sono presenti anche parecchie tastiere in stile vintage registrate dal catanese Marco Garro.

A cosa ti ispiri quando componi un tuo pezzo? 

Metto semplicemente le mani sulla tastiera della mia chitarra, ed inizio a suonare. Quando sento uscire qualcosa d’interessante inizio a lavorarci su creando lo scheletro del brano. Da li in poi il gioco è fatto. Una volta registrate le chitarre, scelgo il tema del testo in base a cosa mi trasmette la musica. Di solito i miei brani parlano di sogni ed antichi ricordi. Ma non mancano le dediche a personaggi che hanno influenzato molto il mio modo di essere. 


Ci parli dei numerosi ospiti presenti nel disco? 

Avevo già lavorato con Vinny Appice nel disco di debutto della band “Among my Giants”.  In base al sound dei  brani di questo lavoro, preferivo un batterista più “old school”, dal tocco particolare e pesante. Chi meglio di Vinny?? Apollo Papathanasio è stato sempre uno dei miei cantanti preferiti, per la sua timbrica hard rock graffiante, ma melodica nello stesso tempo. Mi ricordava molto David Coverdale dei tempi d’oro. Una scelta azzeccata per il lavoro che volevo realizzare. Nell’album è presente anche Tracey Amos, una delle due ex coriste dei Guns and Roses del mega tour Use You Illusion. 

Quali sono le tue maggiori influenze sia da un punto di vista compositivo che squisitamente chitarristico?

Dal punto di vista compositivo mi faccio guidare dal mio istinto. Posso registrare e comporre un intero album hard rock come questo, ma nello stesso tempo posso far uscire un album metal old school in seguito. Tutto sta da come mi senta musicalmente in quel preciso momento e che tipo di musica voglio ascoltare.

Come si è articolata la tua formazione da musicista?

Niente di particolare……Ho iniziato nelle cover band, come credo un po’ tutti, poi ho cercato di studiare un po’ la tecnica dei miei idoli, mischiandola con quello che era mio. Infatti nelle serate dal vivo con le cover band amavo mettere del mio nel brano che stavo eseguendo. Personalizzarlo, piuttosto che suonare una copia esatta della canzone originale. Questo ha contribuito a farmi sperimentare anche se oggi nella chitarra non c’è più niente da scoprire. 


Quali sono i tuoi chitarristi preferiti?

I chitarristi che mi hanno maggiormente influenzato sono Zakk Wylde, Tony Iommi, Ritchie Blackmore, Jimmy Page. Ma nello stesso tempo i chitarristi blues come Vaughan, Winter, Clapton

Quale brano di  questo disco pensi ti abbia impegnato di più da un punto di vista chitarristico e quale oggi ti da soddisfazione quando l’ascolti?

Sembrerebbe strano, ma spesso le ballad ti impegnano di più di un classico brano hard rock o metal che sia. Le parti melodiche e ritmiche delle chitarre pulite hanno bisogno di essere bene articolate ed incastrate fra di esse. Credo che non ci sia un brano che mi abbia impegnato di più rispetto ad un altro, ma “Midsummer night’s dream”, la traccia numero due dell’album mi piace molto.

Quali pensi siano le differenze tra principali tra il tuo ultimo disco ed i suoi predecessori rapportate al tuo strumento?

Quest’ultimo disco è decisamente più hard rock rispetto ai due precedenti lavori. Anche nella scelta dei musicisti. E non solo. Dal punto di vista strutturale delle canzoni, dalla loro composizione ed arrangiamenti, dalla scelta degli strumenti e degli amplificatori. Un disco leggermente più soft rispetto al metallo classico dei suoi fratelli più grandi. 

Quale musicisti vorresti sul tuo prossimo disco? 

Sto già lavorando al quarto album. A parte il cantante la scelta dei musicisti è stata già fatta. Ma per adesso voglio lasciarla segreta….. (ride n.d.a.) 


Ti piacerebbe fare un live con tutti questi ospiti presenti nel disco? Credi sia fattibile come cosa? 

Certo che mi piacerebbe suonare dal vivo con tutti i musicisti dell’album. Sarebbe fantastico. Ma so che è una cosa molto difficile. Primo, per le enormi distanze che ci separano e secondo per i vari impegni musicali che ognuno di essi ha. Ma mai perdere le speranze. Chissà???….Magari a breve ci vedrete suonare tutti insieme. (ride n.d.a.)

Maurizio Mazzarella