MOTELNOIRE - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

MotelNoire è un album scritto in circa 12 anni e realizzato nel tempo tra molti concerti, collaborazioni ed esperienze, vita vissuta tra il palco e quotidianità

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

I MotelNoire nascono nel 1999 dall’incontro tra Domenico Castaldi e Cristian Del Giudice rispettivamente chitarrista e cantante del progetto; ci incontrammo per caso in uno studio di registrazione e da lì ebbe inizio tutto il nostro percorso artistico. Sin da subito iniziammo ad avere l’esigenza di esprimere al mondo il nostro punto di vista musicale.

Come è nato invece il nome della band?

Quando si fa il mestiere del musicista si viaggia molto la notte e spesso si dorme in luoghi di fortuna (motel/hotel); non dormendoci volentieri si rischia spesso di non riuscire a chiudere occhio e per combattere la solitudine si scrive… ecco perché MotelNoire. Il MotelNoire é diventato un luogo immaginario dove molto spesso ci rifugiamo per vivere la nostra musica.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

MotelNoire è un album molto eterogeneo poiché nato nell’arco di 12 anni: in questo tempo si cambia, si cresce e si vivono nuove esperienze. Il filo conduttore di questo primo album è la vita… la vita intesa come: passione, amore, sacrificio, speranza e sofferenza.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

L’unica curiosità per i MotelNoire è quella di non incuriosire un potenziale acquirente. La nostra filosofia nel fare musica è la leggibilità molto semplice cercando di rendere il più possibile essenziali i concetti e il suono.

Come nasce un vostro pezzo?

Di solito io, Domenico Castaldi, parto da una melodia e da una progressione armonica non sempre composta alla chitarra; creato il tessuto armonico in funzione del colore della melodia nasce l’ispirazione per il testo che condivido con Cristian del Giudice e con il resto della band.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Il brano che maggiormente rappresenta i MotelNoire è “Mare”, una canzone che racchiude le difficoltà di fare questo lavoro in questo Paese. Troppo spesso ci si trova a navigare in acque troppo torbide. 

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

I MotelNoire arrivano da diverse influenze musicali, non abbiamo delle band di riferimento ma viviamo in libertà ogni tipo di influenza che ci arriva dal Jazz alla musica classica e dal blues al rock.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

Le nostre prerogative future sono continuare a lavorare e a lottare per riuscire a trovare il nostro spazio in un paese dove se hai più di 20 anni sei come lo yogurt... scaduto. Lavoriamo sodo per riuscire a chiudere il maggior numero di concerti vivendo in una realtà quasi completamente autoprodotta.

È in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Al momento no, tutto questo non è previsto

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

Esistono ormai da troppo tempo realtà musicali create a tavolino dalle multinazionali e dagli orchi che si muovono dietro di loro. Tra i grossi problemi ci sono gli spazi radiofonici, televisivi, live… è tutto o quasi tutto manipolato. La cosa che manca in questo Paese rispetto ad altri è la collaborazione per cambiare l’attuale scenario.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Purtroppo internet inizia ad essere preso d’assalto, quindi ci sta aiutando relativamente; faccio io una domanda: come è possibile che alcune realtà del tutto inesistenti possano arrivare a toccare visualizzazioni da capogiro nell’arco di un tempo brevissimo? Me lo chiedo spesso…

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Per i MotelNoire la tecnica è soltanto un mezzo per esprimere al meglio le canzoni che scriviamo non per esibirla fine a se stessa.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Amici lettori, seguiteci e ascoltateci… di solito quando si entra nel motel ci si dimentica sempre il numero della stanza, ma posso garantirvi che in qualsiasi stanza voi capitiate vivrete qualcosa che ancora non si è visto ma che presto verrà alla luce!

Maurizio Mazzarella