CHERRY FIVE - Il Pozzo Dei Giganti

Black Widow
Qualcuno non sa che dietro questo monicker si nasconde la prima incarnazione dei ben più celebri Goblin… Causa la divisione in due tronconi del gruppo (Simonetti, Morante, Pignatelli da una parte rilasciarono la celeberrima colonna sonora di Profondo Rosso), il patron della storica Cinevox, Carlo Bixio, s’inventò il fantomatico Cherry Five, pubblicando nel 1976 l’unica ed omonima opera che resta una delle più ricercatissime e, collezionisticamente parlando, importanti perle del prog italiano. A distanza di quasi quarant’anni il maestro Carlo Bordini (batteria) e il vocalist Toni Tartarini tornano a lavorare insieme e con l’ausilio di comprimari di lusso, dando origine a Il Pozzo Dei Giganti, un lavoro affascinante fin dall’immaginifica copertina (dipinto a olio della pittrice romana Daniela Ventrone) rappresentante una scena “dantesca” che ben si abbina alla musica complessa ed articolata dei nostri. La titletrack è una lunghissima suite posta in apertura che, con arrangiamenti logicamente adattati, darebbe lustro al repertorio ormai stantio dei ben più celebrati (ed internazionali…) Dream Theather. Colpiscono le intricatissime trame ritmico-armoniche suonate in simultanea da chitarra e basso, mentre impazzano ovunque le tastiere rigorosamente vintage di Gianluca De Rossi. La maestria d’impronta jazz di Pino Sallusti ci regala un bellissimo solo di basso all’interno della suite stessa… Ci piace il Tempo Del Destino, il tipico brano più facilmente assimilabile dal flavour rigorosamente seventies, come ci colpiscono anche le tastiere impazzite di Dentro La Cerchia Antica, nel refrain una sorta di Celebration ulteriormente accellerata. Eccellente la chitarra di Ludovico Piccinini (molti di noi lo conoscono per la sua militanza negli eccezionali ed esilaranti Prophilax…), ma in realtà ognuno dei componenti ha dato dimostrazione delle sue capacità in un lavoro da promuovere a pieni voti. Complimenti agli amici di Black Widow per aver rimesso in pista la band e per “il fiuto” che, dopo tanti anni, non ha perso il minimo colpo. 

Voto: 8,5/10 

Salvatore Mazzarella