KALEDON - Antillius: The King Of The Light

Scarlet
Ottavo album in carriera per i Kaledon in oltre quindi anni di attività. La band nostrana nel corso del tempo è sempre rimasta coerente, realizzando costantemente album evoluti, maturi e di qualità. Il precedente Altor: The King's Blacksmith, uscito solo un anno fa, aveva mostrato quella che era la dimensione definitiva di una band che da sempre raccoglie consensi, ma Antillius: The King Of The Light mette in luce una band ancora più consapevole dei propri mezzi, che fa dei temi epici e fantasy il fulcro della propria musica. La storia è un'altra caratteristica affascinante per i Kaledon, ormai una piacevole realtà della scena power metal non solo italiana, bensì europea. Andando al solo Antillius: The King Of The Light si dimostra un buon disco: energico, possente, a volte rabbioso e dinamico al punto giusto. Le influenze sono le più svariate, fanno molto leva su alcuni gruppi che hanno fatto la storia del metal teutonico come Bling Guardian e Rage, ma sono palpabili riferimenti a Manowar e Virgin Steele, come anche ai Cirith Ungol e persino ai Queen negli aspetti più melodici dei singoli brani. The Calm Before the Storm apre il disco e conferma come la potenza sia un aspetta fondamentale della musica dei Kaledon che in Friends Will Be Enemies ricordano in modo palpabile i Rhapsody di Legendary Tales. Elisabeth è una parentesi poetica in un album complessivamente grintoso, New Glory for the Kingdom è invece un tributo ai Manowar, dove la matrice Kaledon regna in maniera sovrana.
L'album scorre con il giusto dinamismo, facendosi apprezzare dalla prima all'ultima nota. La buona produzione gioca un ruolo fondamentale nella buona riuscita complessiva di Antillius: The King Of The Light, impeccabile sia da un punto di vista tecnico che compositivo e lo si nota con The Evil Conquest, Light After Darkness e la splendida The Glorious Blessing. Ma è con la mastodontica The Fallen King che i Kaledon raggiungono l'apice del loro spessore compositivo, in un brano di circa nove minuti di durata, nel quale la band nostrana concentra tutte le proprie qualità ed un innegabile talento. Un disco che da il giusto lustro alla scena del power epic metal europeo. 

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella