SINBREED - Shadows

AFM
Tanto metal e poche novità. I Sinbreed vengono dalla Germania e come facilmente intuibile, provano a sintetizzare le peculiarità delle tante band che dominano la scena teutonica del power. In particolare è in gruppi come Primal Fear e Grave Digger che i Sinbreed si ritrovano particolarmente, senza brillare di conseguenza sul piano della personalità, pur perseguendo una identità molto precisa. Shadows è il loro secondo disco e giunge a distanza di ben quattro anni dall'esordio When Worlds Collide, un lavoro valido, che lasciava presagire un ritorno da un punto di idee nettamente migliore. il dato di fatto è però che i Sinbredd hanno preferito non rischiare. Troppo facile puntare su una voce alla Chris Boltendahl, dove Herbie Langhans sembra il clone perfetto. Scontato lavorare su riff di chitarra rabbiuosi e pesanti, quansi copiati ed incollati dagli Iron Savior. Semplice associare la sezione ritmica a quella dei Prima Fear, scontato riprodurre il tocco di Henjo Richter per Flo Laurin. Che Shadows possa piacere, è fuori da ogni dubbio, ma per un gruppo che arriva a poter incidere un disco per la AFM Records, è anche lecito attendersi qualcosa in più. Il suono è tradizionale, anche se la produzione è pulita. L'impressione è che Shadows sia stato studiato a tavolino, ma nonostante tutto possa sembrare perfetto, in realtà le lacune ci sono, ma solo chi ama l'evoluzione musicale potrà percepirle. Chi amate la tradizione invece, proseguirà a vivere nel segno del proprio credo. Ed è a questo pubblico che probabilmente i Sinbreed puntano. 

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella