MICHAEL LEE FIRKINS - Yep

Magna Carta
Tornando indietro nel tempo, ricordando la metà degli anni ‘80 per la precisione, Michael Lee Firkins è stato colui che si è sempre distinto, rispetto all’intera schiera di guitar heroes che allora andava ad impazzare sul mercato, per originalità della sua proposta che non si basava esclusivamente sull’abusato neoclassico, ma che costruiva il suo stile anche attingendo alla tradizione blues, jazz e country americana. Proveniente per la precisione dal Nebraska, era possibile udire nella sua musica l’utilizzo, sicuramente per niente diffuso tra i suoi colleghi virtuosi, dello slide, come era solito fare anche un certo Jeff Beck. Comunque sia, questo suo essere sanguigno è il motivo delle sue esibizioni live davvero coinvolgenti, una peculiarità che è sempre stata la sua forza… Dopo un silenzio discografico che durava dal 2007, durante il quale l’artista s’è dedicato ad altre attività, nonché ha optato per il ritorno nelle sue terre natali dove ha costruito il suo studio personale, esce questo Yep, un lavoro che segna un ritorno alle origini ma allo stesso tempo un’innovazione rispetto al passato. Infatti i suoi lavori solisti, sei per la precisione, son sempre stati strumentali. Oggi Michael si rimpossessa delle sue radici blues rock e decide anche di cantare una miscela di brani esplosivi che non sfigurerebbero affatto su dischi di Steve Ray Vaughan o Aerosmith. Naturalmente la chitarra non è da meno, con riff efficacissimi, linee ritmiche pregne di groove ed assoli che dispensano classe a destra e a manca… Incredibile la line up che lo accompagna, composta da Matt Abts dei Gov’T Mule alla batteria, Andy Hess al basso (sempre Gov’T Mule), Chuck Leavell (Rolling Stones, tastiere), Michael Bland (Prince, batteria)… 

Voto: 7,5/10

Salvatore Mazzarella