SIRGAUS - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

“Sofia's Forgotten Violin” è un concept album nel quale viene narrata una storia di carattere Dark/Fantasy di mia ideazione, ogni brano percorre le vicende della protagonista, una giovane orfana che cerca il suo passato in una città buia coperta da misteriosi rampicanti. La musica potrebbe essere inserita nel calderone del Symphonic-Gothic-Metal, anche se le influenze sono molte: c'è del hard-rock, del progressive metal, del grunge e molto altro, quando compongo musica cerco di non pormi mai dei limiti, il risultato è un mix molto interessante che speriamo coinvolga anche gli ascoltatori. 

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

Sono un autore amatoriale di musica sinfonica da ormai diversi anni, ho scritto per teatro, per videogames e spots pubblicitari; i Sirgaus sono la prima vera e propria band per la quale compongo rock-metal, nacque per assoggettare il mio desiderio di creare brani assieme a mia moglie Sonja, in seguito è divenuta una band vera e propria ed attualmente è il mio principale progetto musicale  

Come è nato invece il nome della band?

Il nome della band deriva dal mio soprannone, ovvero Gaudenzio; si tratta di un anagramma dato dall'unione di “Sir”, “Gau” e la lettera “s”, che in realtà ho aggiunto solo per dare al tutto un suono che mi piacesse di più.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

I testi per me sono fondamentali, in genere scrivo quasi sempre delle storie di fantasia e i brani di conseguenza vengono composti per essere la “colonna sonora” di queste brevi vicende. A loro volta questi racconti mi vengono ispirati dalla vita di tutti i giorni, nel caso di “Sofia's Forgotten Violin”, l'idea mi venne molti anni fa, quando ero un giovane studente che tutti i giorni prendeva la corriera per andare a scuola o alle prove con i primi complessi musicali. Ricordo che in una serata uggiosa vidi una scena dal mio finestrino, una cosa banale per la verità, ma che allo stesso tempo mi segnò molto; proprio per questo, ho voluto riportare quest'immagine esattamente come la vidi in uno dei brani di questo disco.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

Credo che in prims ci sia la teatralità della musica stessa, la capacità di creare una colonna sonora che possa avvincere l'ascoltatore e coinvolgerlo nella trama. Proprio per questa necessità, i brani sono molto vari e trasmettono le emozioni più diverse, la stessa cosa che succede quando guardiamo un buon film. Il mio obiettivo effettivamente è proprio questo, trascinare le persone nel mio piccolo mondo e cercare di incuriosirle con i miei racconti!

Come nasce un vostro pezzo?

Generalmente prima penso ad una trama, una volta che ho le idee chiare, creo un tema orchestrale che rappresenterà l'intero lavoro. Su queste note scrivo per bene la storia, la divido in capitoli e poi compongo un brano per ognuno di essi (non necessariamente in ordine cronologico). Parto sempre dall'arrangiamento sinfonico e poi su questo inserisco basso, chitarra e batteria. La melodia della voce invece è quasi sempre presente nell'idea orchestrale iniziale, arrangio la voce durante la registrazione della stessa, cosi che il testo mantega il suo significato anche nell'interpretazione del cantante.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Nel mio caso, il brano che preferisco è “Evening Lessons”, ha un significato per me molto particolare: penso alla musica molto spesso durante la giornata, questo ovviamente porta a vivere la mia passione con diversi stati d'animo a senconda della situazione. Le parole di questo testo mi aiutano ad affrontare quei momenti di sconforto nei quali arrivo a pensare di aver buttato via anni di dedizione, quando magari scrivo un pezzo che non mi convince, oppure quando non riesco effettivamente a pensare a nulla. 

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

Non saprei, credo che la mia musica sia stata influenzata un po da tutti gli ascolti che ho fatto nella mia vita.. In genere se c'è un complesso che mi piace ascolto il o i CD ripetutamente per molte volte.. I miei generi preferiti sono davvero tanti, dall'hard-rock dei Guns n' Roses e degli Alterbridge, al power-metal degli Stratovarius e dei Sonata Arctica, dagli arrangiamenti orchestrali dei Nightwish, dei Rhapsody o dei Kamelot, al grunge degli Alice in Chains, dei Nirvana e delle Hole..

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

I concerti dal vivo dovevano iniziare esattamente in questo periodo, putroppo la recente divisione tra noi e Massimo Pin (il nostro ex-chitarrista) mi ha costretto a posticipare i primi appuntamenti live. Ci stiamo preparando proprio in questi giorni per poter salire sul palco questa primavera/estate, speriamo di poter organizzare più date possibili e magari anche un esibizione teatrale al più presto!

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Credo che la nostra band sia ancora troppo giovane per poter pensare ad un album dal vivo.. Ma non nego che mi piacerebbe molto realizzarne uno prima o poi! Magari fra qualche anno..

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

L'interesse per la musica d'autore è calato moltissimo in questi ultimi anni, soprattutto nei confronti di band emergenti.. D'altra parte ritengo anche che ultimamente le varie proposte manchino un pochino di originalità, credo che tante volte i complessi si “accontentino” di avere il sound dei propri beniamini, senza preoccuparsi di cercare un po' di personalità e questa cosa inevitabilmente porta un po' di “piattezza musicale”. Molti danno la colpa alle nuove tecnologie in particolare ad internet, ma io non credo che il problema sia li.. Al contrario credo che il difetto stia proprio nella proposta: tante bands partono dall'idea di suonare un genere musicale ben preciso e questa cosa spesso è cosi marcata che le porta a somigliare moltissimo a chi creò queste icone. Ovviamente non si pretende che tutti siano sperimentali, al contrario io non amo troppo questo lato della musica, credo sarebbe sufficiente un po' di personalità in più.. Una voce più particolare, un suono un po' meno standard oppure una libertà di orizzonti compositivi più ampia.. 

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Per noi la rete è stata fondamentale: veniamo da una zona di montagna poco abitata,  muoversi è difficoltoso soprattutto d'inverno e la musica d'autore delle giovani band (in particolare metal) non ha molto spazio per esprimersi degnamente, se non in qualche piccolo evento/festival organizzato dagli appassionati.. Grazie ad internet abbiamo avuto la possibilità di interagire con tante realtà diverse, di trovare nuovi collaboratori e di conseguenza di farci conoscere molto di più!

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Molto, non ho mai considerato il “genere musicale” come un limite al di la del quale non posso avventurarmi.. Suoniamo quello che ci piace, senza farci troppi problemi.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

Moltissimi per la verità! Ho sempre considerato la musica come un punto d'incontro per le persone, come un'occasione per condividere idee e momenti.. Spero di poter collaborare con tanti musicisti nel mio futuro, con i grandi che mi hanno regalato questa passione e perchè no, anche con i più piccoli, che in genere sono i più piacevoli da scoprire.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

A voi che state leggendo questa intervista, trovate l'occasione per immergervi nella nostra musica, non ve ne pentirete ve lo garantisco! E' carica di passione e sentimento, sono sicuro che molti di voi ne resteranno colpititi! Mi auguro quindi di vedervi tutti ai nostri concerti, noi non vediamo l'ora di conoscervi e di suonare per voi!!

Maurizio Mazzarella