IRON MASK - Fifth Son of Winterdoom

AFM Records
E' un progetto che negli anni si è evoluto quello degli Iron Mask, nato dalla mente di un genio della chitarra come Dushan Petrossi dei Magic Kingdom, che dal 2010 si avvale della presenza anche di Ramy Ali dei Freedom Call, ma in particolare di Mark Boals dietro al microfono. Lo stile fonde al power metal di matrice scandinava, il metal neoclassico di scuola malmsteen, col il noto tocco alla Blackmore. Ne viene un lavoro che ripete molto gli antichi fasti di Trilogy e Rising Force, ma che strizza l'occhio anche agli Stratovarius di Visions. Se però i precedenti lavori come Black as Death e Shadow of the Red Baron se pur ottimi davano spazio ad un margine ampio di stili prolissi ancora figli degli esordio, in Fifth Son of Winterdoom si punta su un approccio più snello e diretto. Certemente migliora la personalità, in questo lavoro Dushan Petrossi identifica meglio lo stile proprio e del progetto. Il neo è proprio nell'eccessivo protagonismo del chitarrista, troppo al centro dell'attenzione. Un fattore che prende le distanza dal concetto di band, per esaltare le doti del musicista, che nell'occasione si circonda di elementi di spessore. Il disco è suonato alla perfezione, giova di una produzione molto moderna ed attuale e su basa su brani complessi, dall'impatto molto forte, che se in alcuni casi posso risultare diretti, in altri si perdono in percorsi troppo complicati, per via di strutture affatto snelle. Tuttavia lo spessore compositivo ed il talento emerge alla lunga e per questo se pur non immediato, Fifth Son of Winterdoom colpisce per la sua immensa qualità.

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella